Beppe Grillo e Giuseppe Conte per ‘l’inverno del nostro scontento’, in uno scontro significativo nel Movimento 5 Stelle

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Ancora uno scontro significativo nel Movimento 5 Stelle,  tra il garante Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte. A dare il via  è stato il fondatore del M5S, con una lettera recapitata all’ex presidente del Consiglio, fortemente  critica nei confronti della proposta di Assemblea costituente lanciata da Conte nelle settimane scorse.

Grillo parte denunciando una ‘crisi d’identità’ del Movimento e rivendicando il successo elettorale del 2018 dovuto a ‘un’identità di pochi punti distintivi’. E’ per Grillo  la visione del mondo politico e della successiva fase politica tradotta  in parole d’ordine e punti distintivi.

Non si può negare che la nascita del Movimento Cinque Stelle è stata originata   dalla coppia formata da Beppe Grillo, comico e attivista politico, e dall’imprenditore del web Gianroberto Casaleggio, fondato a Milano il 4 ottobre 2009,  sulla scia dell’esperienza del movimento Amici di Beppe Grillo, attivo dal 2005, e delle liste civiche a Cinque Stelle, presentate per la prima volta alle elezioni amministrative del 2009. In base all’atto costitutivo dell’associazione ‘Movimento 5 Stelle’, registrato il 18 dicembre 2012 (in vista delle elezioni politiche del 2013), a Beppe Grillo competevano la presidenza e la rappresentanza legale. Tramite il blog e gli spettacoli di Grillo e attraverso il sito web del Movimento, venivano veicolate e promosse le riflessioni sulle iniziative politiche con l’ambizione di stimolare metodi di democrazia diretta, contrapposta alla democrazia rappresentativa, con una forte componente antipartitocratica. In occasione delle elezioni politiche del 2018, la rappresentanza legale venne trasferita al ‘capo politico’, mentre Grillo rimaneva ‘garante’ del Movimento; la testata ufficiale divenne ‘Il Blog delle Stelle’, mentre il blog di Grillo si ‘slegò’ maggiormente dal Movimento.

Le cinque stelle richiamate nel nome rappresentano tematiche relative a beni comuni, ecologia integrale, giustizia sociale, innovazione tecnologica ed economia eco-sociale di mercato; in precedenza rappresentavano acqua, ambiente, trasporti, connettività e sviluppo e prima ancora acqua pubblica, ambiente, mobilità sostenibile, sviluppo e connettività.

Ma la realtà ineludibile che va sottolineata è che le   Cinque Stelle devono il loro successo a quel centravanti di sfondamento che è stato Beppe Grillo, che ne ha diffuso i principi attraverso le piazze, spettacoli e altro, fino ad aprire le porte del parlamento ‘come si fa con una scatola di tonno’

A ben vedere l’oggetto dell’attacco di Grillo non è la crisi d’identità del Movimento, ma la trasformazione impressa da Conte, assieme all’intero processo di maturazione/apprendimento intrapreso con le esperienze di governo e, da ultimo, con l’adesione al gruppo parlamentare europeo The Left.

La Sinistra Ue ha approvato l’ingresso della delegazione del Movimento 5 Stelle nel suo gruppo parlamentare e la decisione è stata presa dal bureau di ‘The Left’ dopo i colloqui tenuti con gli eurodeputati del M5s. Con l’ingresso della delegazione pentastellata, composta da otto eurodeputati, il gruppo passa a 47 membri. Il M5s sarà la seconda delegazione più numerosa dopo quella della France Insoumise.

Il raggruppamento ‘The Left’ ha come capogruppo Manon Aubry, esponente della sinistra francese. Ne fa parte anche Sinistra Italiana con Ilaria Salis e Mimmo Lucano. Il via libera è arrivato dopo aver chiesto un colloquio diretto da fare con gli eletti 5 stelle. Il motivo? Alcuni dubbi sollevati nei giorni scorsi da alcune delegazioni circa la presenza, in passato, del M5s in un governo con la Lega. Nell’ultima legislatura i 5 stelle avevano cercato di entrare nel gruppo de i Verdi, ma erano stati respinti più volte. Erano questi rimasti nel Parlamento Ue come indipendenti.

Le posizioni del garante 5 stelle, del resto, si inseriscono in una serie di attacchi portati allo stesso Conte sotto le insegne del ‘né di destra né di sinistra’ . La svolta ‘a sinistra’  è sicuramente tra gli obiettivi politici della contestazione a Conte.

Queste posizioni ignorano il fatto che il successo del 2018 conteneva in sé i presupposti del suo rapido esaurimento: l’incertezza e l’ambiguità ideali e politiche su nodi importanti sono stati elemento fondamentale per opportunismi e piroette politiche ingiustificabili. Nella sua risposta, Conte ricorda a tal proposito le scissioni subite e il sostegno al governo Draghi.

La strutturazione – pure caratterizzata da problemi e carenze – in gruppi territoriali e la prossima Assemblea costituente,  consente a Grillo di porre all’ordine del giorno del dibattito generale i suoi argomenti.

I contenuti della lettera di Grillo, più che alludere alla ricerca di un dibattito sui problemi radicali del Movimento, in una fase storica inedita e drammatica, suggeriscono il fine dell’attacco politico alla leadership di Conte, nel suo momento di maggiore difficoltà.

Lo stesso ricorso al formalismo di una lettera sembra stridere non poco con la disintermediazione e l’esuberanza a cui il comico genovese ha in tanti anni abituato non solo gli attivisti del Movimento, ma la pubblica opinione tutta. La forma della missiva indica un chiaro distacco, che si era già avvertito nello stridente silenzio durante la campagna elettorale trascorsa, anche in presenza di un vincolo di natura persino contrattuale che lo lega al M5S.

La custodia dei valori, che è propria di un garante, non può adombrare il più elementare tra i doveri di un qualsiasi iscritto a una forza politica: quello del sostegno, specialmente elettorale.

La risposta di Giuseppe Conte ha reso pubblica la prospettiva indicata per l’Assemblea costituente, quella di una svolta verso la ‘democrazia partecipativa’. Ciò sancisce il passaggio da un modello di democrazia ‘diretta’ a un progetto organizzativo di rivitalizzazione della forza politica, di protagonismo nel dibattito, dalla fase della proposta a quella della scelta. Ciò che distingue le due distinte ipotesi è l’accettazione di organizzazione e strutturazione del Movimento.

Conte parla di  aprire le porte a chi lotta contro autonomia differenziata, premierato, cambiamento climatico, disuguaglianze sociali, la guerra ed altro  per generare  dibattito e lotta politica, ma principalmente di avere la capacità  di rinnovarsi e collocarsi in quella che è una nuova  fase storica. Quindi, per dirla con Conte, indietro non si torna, con il  Movimento Cinque Stelle che  si emancipa dal fondatore.

‘Indietro non si torna’, dice il presidente Giuseppe Conte nella lettera di risposta a Grillo. E con Conte si schiera praticamente tutto il gruppo parlamentare. I rapporti sono tesi, come si comprende dal tenore delle due missive messe a confronto sul sito del Movimento. Ma lo erano da tempo: dal faccia a faccia all’Hotel Forum, da quando Beppe Grillo non andò a votare gli M5s alle europee visto che era in Sardegna, e poi disse che prendeva più voti Berlusconi da morto che Conte da vivo.

Tutti restano in attesa delle battute finali…

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