Biden-Trump, il primo dei due duelli televisivi, senza pubblico e senza appunti

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Alle 9 di sera, ora della East Coast americana, le tre di notte in Italia,  va in onda il dibattito televisivo fra Joe Biden e Donald Trump. La mattina dopo andrà su CNN.

E’ il primo duello televisivo tra i due,  l’altro sarà a settembre.

I duelli televisivi negli Usa  non sono quasi mai stati veramente importanti, ed è rarissimo che siano stati decisivi.

La verità è che la stragrande maggioranza degli americani che alle 9 di sera della Est-Ovest si sintonizzano sulla CNN avranno già deciso. L’America è un paese grosso modo diviso in due grandi tribù che sono molto fedeli al  proprio partito o al proprio orientamento democratico o repubblicano. Rimane, è vero, una quota di indipendenti, di centristi indecisi che possono oscillare tra un candidato e l’altro tra un partito e l’altro, a seconda delle elezioni a seconda della qualità delle candidature. E questi possono fare la differenza.

La verità è che col passare degli anni la schiera degli indipendenti indecisi si è molto assottigliata, è più piccola oggi rispetto al passato. Però è vero che questi si spostano e vi faccio un esempio relativo al processo di Manhattan, il processo che ha condannato Trump per aver truccato i conti della sua società per pagare una pornostar e acquistarne il silenzio su una loro relazione. Anche quel processo è stato visto grosso modo dalle due Americhe, con i paraocchi. I democratici erano già convinti che Trump sia un delinquente. I repubblicani erano altri, convinti che quel processo era una montatura, ma  una piccolissima quota di indipendenti da allora, per effetto della condanna di Trump, sembrano essersi spostati a favore di Biden.

Si sfideranno a duello per 90 minuti senza spettatori, appunti, né consiglieri con cui parlare durante le pause pubblicitarie. Joe Biden e Donald Trump avranno giusto una bottiglietta d’acqua, un foglio bianco e una penna questa notte, quando negli studi di Atlanta della Cnn si affronteranno nel primo dibattito di queste elezioni presidenziali con regole severissime, già approvate da entrambi, che i conduttori Jake Tapper e Dana Bash dovranno far rispettare: due minuti per rispondere alle domande, uno per replicare all’avversario e microfoni spenti quando non è il proprio turno di parlare, per evitare le risse verbali viste quattro anni fa.

Trump avrà l’ultima parola, perché il team di Biden ha vinto il sorteggio e ha scelto di stare a destra dei teleschermi, dove i loro volti resteranno appaiati durante tutto il confronto. Per la prima volta, inoltre, i due sfidanti dibatteranno senza avere ancora accettato la nomination del partito nelle rispettive convention estive, con la rivincita prevista per il 10 settembre negli studi della Abc. Poi non si affronteranno più, e c’è chi ha sostenuto che Biden volesse far sbiadire il ricordo dei dibattiti nella mente degli americani che il 5 novembre si recheranno alle urne.

L’approccio dei due sfidanti è indicativo dei rispettivi caratteri. Biden è arrivato a Camp David, la residenza di campagna dei presidenti in Maryland, con un faldone di briefing e documenti da studiare: con lui   sedici dei suoi più stretti consiglieri e il suo avvocato personale Bob Bauer che, come quattro anni fa, recita la parte di Trump nelle prove generali del dibattito messe in scena ogni giorno in un hangar. Andrà all’attacco su aborto e immigrazione con l’obiettivo, neanche troppo segreto, di mettere a tacere le voci sulla sua senilità.

Trump ha deciso invece di non prepararsi affatto, nonostante i ripetuti inviti del suo team. Dice di volersi affidare all’esperienza accumulata con i comizi: come faceva con i briefing quando era alla Casa Bianca — e prima ancora con gli affari — si lascerà guidare dall’istinto, che però spesso lo porta fuori strada facendolo apparire sconclusionato. È sicuro di vincere — come del resto Biden — ma si è comunque confrontato con alcuni consiglieri, fra loro gli aspiranti vice JD Vance e Marco Rubio, e negli ultimi giorni ha cambiato retorica perché si è reso conto di aver abbassato troppo le aspettative sul presidente. «È abile», ha detto. «Non va sottostimato».

I sondaggi  danno una situazione un po’più di parità tra Trump e Biden rispetto al pre processo in cui Trump aveva un leggero vantaggio. Stiamo parlando di spostamenti veramente marginali,  ma le elezioni americane  si decidono su delle percentuali minuscole e spesso su una manciata di Stati.

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