A sottolineare la generale sfiducia in un futuro più sostenibile è il primo rapporto sull’economia circolare, realizzato da Nespresso insieme all’istituto di ricerca Swg; l’intento è quello di raccogliere idee ed opinioni dei consumatori italiani riguardo la sostenibilità delle aziende su cui fanno affidamento e costruire, insieme, un futuro attento alle esigenze di una Terra da recuperare. Secondo i dati del rapporto, per il 79% degli italiani “c’è una connessione diretta tra tutela dell’ambiente e la qualità della vita delle persone”.
Una buona notizia, quindi: ben più della metà degli italiani percepisce la necessità di contrastare il cambiamento climatico come qualcosa di talmente concreto da impattare sul proprio stile di vita. Genitori e figli, però, si distanziano di 15 punti percentuali: la generazione X sembra essere più attenta agli acquisti sostenibili rispetto alla generazione Z. E in maniera quasi controintuitiva, è sempre la generazione X a valutare l’impegno del singolo, nel perseguire uno stile di vita più sostenibile, come un valido aiuto alla lotta contro il cambiamento climatico; solo il 63% della generazione Z è convinta che cambiare il proprio stile di vita possa davvero portare a qualcosa di buono. Giovani talmente sfiduciati, da non essere più disposti a fare un tentativo: soltanto il 65% di loro cambierebbe abitudini per assicurarsi di dare il proprio contributo al benessere del Pianeta.
Le percentuali di chi pensa in positivo sono alte, ma non abbastanza: per poco più di 6 persone ogni 10 intervistati, data anche la crescente pericolosità delle catastrofi climatiche, è davvero troppo tardi per cambiare le cose. E chi dovrebbe tenere il mondo in mano per plasmarlo, migliorarlo e viverlo, ha deciso di abbandonarlo. Per questo il neo nato osservatorio Nespresso si pone come obiettivo quello di ascoltare i consumatori in ogni loro esigenza; da progetti di sensibilizzazione fino ad azioni concrete per il territorio che ospita le aziende, recuperare la speranza è ancora possibile.