Camorra, l’agghiacciante richiesta di un padre al clan: “Uccidete mio figlio”

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“E’ la quarta volta che mi hanno picchiato… sia mio genero e sia mio figlio… di farli scomparire proprio, e di non farli trovare proprio…”. E’ questo il testo dell’agghiacciante richiesta avanzata da un padre alla camorra. E’ accaduto nel cimitero di Palma Campania, dove il clan Fabbrocino convocava gli imprenditori per costringerli a pagare e si rendeva ance disponibile a risolvere le istanze che riceveva da semplici cittadini. La circostanza emerge dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna che hanno notificato 13 misure cautelari, emesse dal gip su richiesta della Dda di Napoli, anche nei confronti di Biagio Bifulco, boss detenuto del clan Fabbrocino, e di Mario e Pietro Fabbrocino. In questo caso fortunatamente la richiesta, del duplice omicidio con la richiesta anche di distruzione dei cadaveri, non è stata accolta. Mario Fabbrocino ha assicura all’uomo una soluzione ma, per fortuna, comprensiva solo di in “una bella ramanzina” al figlio e al genero: “vedo di parlarci io… non dobbiamo far scomparire niente, dobbiamo dire che con voi devono fare i bravi”, ha assicurato all’uomo.

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