Le battute di Donald Trump arrivano, in Canada proprio mentre Trudeau è alle prese con quella che sembra essere una vera e propria crisi di governo dopo le dimissioni della vice premier e ministra delle Finanze canadese Chrystia Freeland. La sopravvivenza politica di Justin Trudeau, primo ministro canadese sembra fragile propria alla vigilia dell’assunzione della presidenza 2025 del G7. Dietro la motivazione le differenze inconciliabili su come affrontare al meglio proprio le minacce tariffarie di Trump. Il lodo del contendere sarebbe legato ai sui nuovi dazi che il presidente eletto ha minacciato di imporre sulle importazioni. Per la Freeland le dichiarazioni di Trump sono “seria sfida” e, poi, ci sarebbero le ultime decisioni di spesa prese da Trudeau, per molti finalizzate ad aumentare la sua popolarità e quella del suo partito, tra le quali l’esenzione fiscale sulle venditee l’invio di assegni ai contribuenti, minano la capacità economica del Canada di affrontare la minaccia dei dazi di Trump. La lettera di dimissioni di Freeland esprime una forte critica alle politiche del premier canadese. Va ricordato che venti giorni fa Trump, nel tentativo di combattere l’immigrazione illegale e la crisi del fentanyl negli Stati Uniti, ha fatto sapere che avrebbe imposto una tassa del 25 per cento su tutti i prodotti che entrano nel Paese dal Canada e dal Messico.