Capri diviene ‘smoke-free’ con sanzioni per i tabagisti indisciplinati

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Il sindaco di Capri,  Paolo Falco,  ha firmato un’ordinanza che trasforma l’isola in una destinazione “smoke-free”, vietando il fumo su tutte le spiagge.

Una decisione che non si limita alla riva del mare, ma che si estende all’intero territorio comunale, e che vieta l’abbandono di rifiuti legati al tabacco. “Per la tutela del decoro, della vivibilità e della sanità pubblica,” ha spiegato Falco, “è necessario intervenire con fermezza.”

Per coloro che non riescono a rinunciare al piacere del tabacco, saranno allestite apposite aree segnalate (situazione simile a Torino), dove il fumo sarà consentito. Queste zone saranno attentamente posizionate per garantire che l’impatto sui non fumatori e sull’ambiente sia ridotto al minimo. Un compromesso che cerca di bilanciare il diritto alla salute con le abitudini personali.    

Il pugno di ferro del sindaco  si concretizza in sanzioni che vanno dai 25 ai 500 euro per i trasgressori, a seconda della gravità dell’infrazione.

La decisione del sindaco di Capri  è sostenuta da dati scientifici. Studi recenti dimostrano che l’inquinamento atmosferico causato dal fumo di sigaretta sotto gli ombrelloni può superare quello presente in aree ad alto traffico automobilistico. Un problema che si aggrava nelle giornate estive, quando la presenza di famiglie con bambini e di donne in gravidanza sulle spiagge è maggiore.

Capri non è un caso isolato. In Italia, diverse località costiere hanno implementato divieti di fumo sulle spiagge per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Le ordinanze variano tra le diverse regioni e comuni, ma sono sempre più comuni lungo le coste italiane. Ecco alcune delle principali località dove è vietato fumare in spiaggia:

    Bibione (Veneto): divieto totale. Bibione è stata la prima località italiana a introdurre il divieto totale di fumo sulla spiaggia, che si applica dalla battigia all’ultima fila di ombrelloni. Qui è permesso fumare solo nelle aree designate lontano dalla riva, come i chioschi;

    Rimini e Cesenatico (Emilia-Romagna): limitazioni sulla battigia. In queste località, il divieto di fumo si applica sulla battigia e sull’arenile. Anche qui, sono previste aree specifiche per i fumatori, distanti dalle zone più frequentate;

    Cagliari (Sardegna): divieto stagionale. A Cagliari, il divieto è attivo dal 1° giugno al 31 ottobre di ogni anno. Questo si estende a tutte le spiagge comprese nel territorio comunale;

    Savona (Liguria) e Lampedusa (Sicilia): ordinanze locali. Savona e Lampedusa hanno adottato ordinanze per limitare il fumo in specifiche aree, con l’intento di mantenere le spiagge pulite e sicure per tutti i bagnanti;

    Anzio e Ladispoli (Lazio): regolamenti rigorosi. Queste città hanno imposto divieti che vietano sia il fumo che l’abbandono di mozziconi di sigaretta sulla sabbia.

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