“Sulla ‘cooperative compliance’ stiamo investendo molto in termini di risorse. Questo strumento garantisce una corretta valutazione che porta indubbi vantaggi per i contribuenti e una efficiente azione dell’amministrazione finanziaria. Ulteriore elemento incentivante per l’adesione alla cooperative compliance è l’unico ufficio che gestisce le istanze dei grandi contribuenti che fa sì che ci sia una omogeneità e uniformità nei rapporti con i contribuenti. Si viene così a costituire un rapporto di reciproco affidamento e di fiducia; in secondo luogo si consente di limitare la conflittualità tra amministrazione finanziaria e grandi imprese; in terzo luogo grazie a questa organizzazione sarà possibile ottenere la certezza fiscale”. Lo ha dichiarato Vincenzo Carbone, neodirettore dell’Agenzia delle Entrate, nel corso dell’ottavo Forum nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili “La riforma fiscale e la legge di bilancio 2025” promosso da Italia Oggi e patrocinato dalla Cnpr.“Nel 2024 il numero dei soggetti che hanno aderito al regime di adempimento collaborativo – ha aggiunto Carbone – è incrementato del 30%. Siamo passati dai 142 soggetti allo scorso dicembre. Attualmente stiamo esaminando altre 80 istanze e per il 2028 ci sarà un numero ancor più rilevante. Le imprese dichiarano un imponibile che sfiorano i 45 miliardi di euro. Tutti questi elementi consentono che l’impresa possa dedicarsi in maniera esclusiva alla propria attività di business senza preoccuparsi del rischio fiscale. L’Amministrazione finanziaria ha la possibilità di destinare le sue risorse al recupero dell’evasione. Sul concordato preventivo l’analisi delle istanze si concentra sulla sussistenza dei requisiti. Non vi saranno liste di controllo dedicate, non rientra nel nostro modus operandi. Basiamo le nostre attività sull’analisi del rischio. Se dovessero emergere rilevanti anomalie lì scattano controlli adeguati”.
Giovanni Spalletta, direttore generale del dipartimento delle Finanze, Ministero dell’Economia, nel corso dei lavori ha sottolineato: “al di là dei 17 decreti cha hanno tagliato il traguardo c’è un 18mo decreto delegato in materia di accise che ha ricevuto i pareri della commissione parlamentare e poi ripasserà in CdM.
Abbiamo intenzione di continuare su questa strada. Il termine per l’attuazione della delega scadrà ad agosto 2025. Manca l’attuazione della riforma in materia di Iva e Irap, dei redditi finanziari e la parte che riguarda il federalismo fiscale. Il problema degli oneri è diventato ancora più pressante in virtù delle nuove regole della governance europea che impongono la necessità di tenere sotto controllo le spese fisse limitando gli interventi in materia fiscale programmati. Il processo delle agevolazioni fiscali è in corso. La legge di bilancio 2025 ha fatto passi importanti in avanti per le persone fisiche con interventi di razionalizzazione e limitazione delle detrazioni per oneri per i redditi superiori ai 75mila euro. Plafond che viene corretto con coefficiente familiare che penalizza chi ha meno di tre figli. Anche in termini di agevolazioni per le imprese sono state riviste le agevolazioni per Industria 4.0. Questa revisione delle agevolazioni – ha sostenuto Spalletta – è sottesa a tutta la legge delega per la riforma fiscale. Abbiamo preso impegni pressanti per rivedere e tagliare per 7,5 mld entro il 2028 le agevolazioni fiscali. Un obiettivo ambizioso all’interno dei quali c’è anche il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, individuati nel catalogo annuale dal ministero dell’Ambiente”.