Cdm. Ok al decreto contro le violenze ai sanitari. Nordio: ‘Violenze intollerabili, pene più severe

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Giro di vite da parte del governo guidato da Giorgia Meloni per difendere i sanitari da aggressioni durante il loro lavoro in ospedale. Il consiglio dei ministri ha dato il via libera ad decreto legge che prevede l’arresto obbligatorio in flagranza o in differita per chi compie atti di violenza contro i sanitari o danneggia beni destinati all’assistenza. Una misura resasi necessaria dopo l’escalation di violenze negli ospedali visto le continue aggressioni fisiche contro il personale dei nosocomi italiani registrate negli ultimi mesi. Il testo licenzi dal con prevede la reclusione fino a cinque anni e multe fino a diecimila euro. E’, inoltre, previsto l’arresto in differita, ma non oltre le 48 ore, nel caso ci siano filmati o altre prove che attestino il reato. Su questo aspetto il governo si è impegnato a trovare fondi nella prossima legge di bilancio per l’installazione di sistemi di video sorveglianza negli ospedali italiani. Esulta il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Questi provvedimenti hanno un forte effetto deterrente. È intollerabile che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga malmenato e che ambienti essenziali come quelli ospedalieri vengano devastati”. “Oggi abbiamo dato un’altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari. Con l’approvazione del decreto legge sulle aggressioni, è immediatamente applicabile l’arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza”, commenta il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Il decreto inasprisce la pena per chi danneggia beni all’interno o all’esterno di una struttura sanitaria. Non vogliamo più assistere a violenze nei confronti di donne e uomini del servizio sanitario ma neanche alla distruzione di pronto soccorso o reparti. Queste misure si aggiungono alle altre già approvate lo scorso anno, a scopo preventivo e di deterrenza: sono aumentate le pene per gli aggressori, è già prevista la procedibilità d’ufficio, indipendentemente dalla denuncia di chi viene aggredito e sono stati potenziati i presidi di polizia negli ospedali. Vogliamo che nelle strutture sanitarie e sociosanitarie si lavori in sicurezza – continua il Ministro – ma sappiamo che accanto a questi doverosi e necessari interventi occorre uno sforzo ancora maggiore sul piano culturale. Per questo continueremo a promuovere, insieme alle categorie, campagne per sensibilizzare i cittadini e rinsaldare il rapporto di fiducia tra paziente e medico”, conclude Schillaci.

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