Cercasi statisti disperatamente

Date:

Il mondo è in guerra e l’Europa è allo sbando. Se da un lato nel pianeta imperversano venti di guerra nel vecchio continente l’instabilità la fa da padrona. I venti del decadentismo politico e economico spirano sempre più forte. Su un versante le impressionanti crisi economiche che stanno piegando la granitica Germania e la classe politica francese. Con una Francia che oltre a franare sotto le critiche della melma olimpionica della Senna, sta crollando sotto il profilo della instabilità politica, cosa che inizia a far scricchiolare, anche, l’Eliseo. Se in Germania la crisi economica ha messo in crisi il governo e gli scioperi del comparto automobilistico stanno rendendo sempre più precaria una situazione già di per sé difficile, oltralpe sul versante mediterraneo i cugini, figli dei romani galli, non se la passano meglio. In meno di un anno il sistema politico è stato messo più volte a dura prova dalle urne e in sede parlamentare. Solo la carta costituzionale scritta post presa della Bastiglia sta evitando al Paese di andare nuovamente alle urne per cercare di dare alla nazione un governo stabile. Che significa? Forse niente o forse tanto. C’è di fatto che la non idilliaca situazione italiana risulta, oggi, essere la più rosea nella vecchia Europa che da millenni sopravvive a corsi e ricorsi storici. In Italia, nonostante le nefaste previsioni di crescita economica, nonostante la grande frantumazione politica di partiti e partitini, il Paese tiene. Sarà forse perché alla base dell’italianità endemica c’è quel solido fondamento storico culturale che ci rinviene dal retaggio latino dal quale sono nati i fondamentali principi della democrazia? Sarà che l’Italia è il paese di Masaniello, dove tutto finisce a tarallucci e vino? “Sarà quel che sarà” era il titolo di una famosa canzone di metà anni ottanta di Tiziana Rivale che sembra oggi fare al caso non  solo dello stivale ma di tutto il vecchio continente, dove, per esempio in Francia estrema destra ed estrema sinistra insieme votano la sfiducia al governo in carica e chiedono le elezioni presidenziali anticipate. Un tempo a tirare le fila della vecchia Europa c’era gente del calibro di Winston Churchill, Charles de Gaulle, Helmut Kohl, Francisco Franco e per il tricolore sedevano negli scranni del potere personaggi del calibro di De Gasperi, Moro, Andreotti, Craxi, Rumor, Fanfani, Spadolini. Oggi? Il mondo è governato da illustri personaggi che hanno ereditato un pesante fardello, soprattutto, culturale e di statura del quale molto spesso non ne sono all’altezza.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati