Chiara Ferragni e accordo con Codacons per chiudere il ‘caso Pandoro’

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Dopo due anni si avvia a soluzione il caso dei pandori griffati che causò una bufera su Chiara Ferragni: l’influencer è pronta a risarcire i consumatori e a donare 200mila euro in beneficenza a favore delle donne vittime di violenza e in cambio il Codacons ritirerà la denuncia. A questo punto la Procura di Milano, che nei prossimi dovrebbe decidere se chiedere il rinvio a giudizio di Chiara Ferragni per truffa aggravata, potrebbe riconsiderare le accuse.

Il caso era esploso nel Natale 2022, quando una campagna promozionale del Pink Christmas aveva lasciato intendere che, acquistando la confezione dedicata del pandoro Balocco, si sarebbe sostenuta la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario. In realtà, pero’, la somma era stata già stanziata.

Ora l’intesa con il Codacons e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi mette fine a ogni reciproca contestazione sui pandori e le uova ‘Dolci preziosi’ con Chiara Ferragni e favorisce, some si legge in una nota, la distensione dei rispettivi rapporti dopo lo scontro sul Pandoro-gate.

L’accordo prevede il versamento, da parte di Chiara Ferragni, di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro Pink Christmas, e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle associazioni.

Parte integrante dell’accordo e’ la donazione che verra’ effettuata, da Chiara Ferragni, di una somma di euro 200.000 a favore di un ente scelto d’intesa da Chiara Ferragni e dal Codacons, con preferenza accordata a iniziative che supportino le donne vittime di violenza, tema su cui la 37enne influencer di Cremona e’ da sempre sensibile.

Tra Chiara Ferragni e Codacons potrebbe iniziare una stretta collaborazione sul progetto “Oltre il Silenzio” avviato dall’associazione dei consumatori per assistere e supportare le vittime di violenza di genere. In preparazione c’è un evento nazionale a cui parteciperà la stessa Chiara Ferragni.

L’avvocato Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, ha definito l’accordo “di completa soddisfazione per le associazioni e per i consumatori che le stesse rappresentano” e ha sottolineato “l’importanza della donazione concordata, che potrà essere di concreto aiuto alle donne più fragili”.

Dalle indagini della Procura di Milano chiuse a ottobre, è emerso che le societa’ Tbs Crew srl e Fenice srl – legate alla Ferragni – avrebbero percepito “un ingiusto profitto” di pi’ di un milione di euro per la vendita di 360mila pandori ‘brandizzati’.

La Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta nei confronti di Chiara Ferragni in cui l’imprenditrice e influencer è accusata in concorso con altri per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali “Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni” (Natale 2022) e “Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” (Pasqua 2021 e 2022).

Al vaglio di chi indaga c’è anche un “ingiusto profitto” pari a 2 milioni e 250 mila euro “conseguito dalle società TBS Crew srl e Fenice srl, e per il loro tramite anche dalle persone fisiche, pari a 1.075.000 + Iva” per l’operazione commerciale del pandoro e uno analogo pari a “400.000 + Iva” e “750.000 + Iva” per quella delle Uova di Pasqua Dolci Preziosi. Secondo la procura di Milano, anche la Balocco e Dolci Preziosi hanno avuto un ritorno economico dalla vendita dei due prodotti dolciari rispettivamente di quasi 3,4 milioni di euro e oltre 12 milioni di euro.

Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della GdF di Milano, coordinate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli, “hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”. Lo si legge in una nota firmata dal procuratore di Milano Marcello Viola in relazione alla chiusura dell’inchiesta per truffa a carico di Chiara Ferragni, e poi anche del manager ed ex collaboratore dell’influencer Fabio Damato, di Alessandra Balocco (legale rappresentante della società dolciaria di Cuneo) e di Francesco Cannillo (presidente di Cerealitalia-ID).

Con la campagna commerciale sul Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni “venivano propalate informazioni fuorvianti” attraverso “locuzioni” come il “pandoro Chiara Ferragni le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’ospedale Regina Margherita di Torino per un Natale più dolce per tutti. Inoltre all’imprenditrice viene contestato, sempre in merito all’operazione del pandoro, di aver omesso “di riferire che, contrariamente al messaggio promozionale, Balocco S.p.a Industria Dolciaria aveva effettuato in data 2 maggio 2022 un versamento di 50.000 a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, e che nessuna correlazione sussisteva tra tale pagamento e i profitti derivanti dalla vendita del prodotto pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni” e anche di non avere fornito “spiegazioni a chi – attraverso i medesimi canali utilizzati per la promozione del prodotto – avanzava richieste volte a conoscere l’effettiva quota destinata all’iniziativa benefica”. Con le operazioni commerciali a scopo benefico del pandoro Balocco e le uova di Pasqua Dolci Preziosi “tutti conseguivano, inoltre, profitto non patrimoniale derivante dal ritorno di immagine legato alla prospettata iniziativa benefica”.

“Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di AGCM. Avvieremo al più presto un confronto con i pubblici ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda.

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