Chiesto il rinvio a giudizio per Stefano Bandecchi: ora rischia il processo per evasione fiscale

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Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, accusato di evasione fiscale

Di fronte alle accuse, Stefano Bandecchi non ha mostrato esitazioni ma ha commentato la notizia con tono provocatorio e ottimista.

“Sono felice che sia uscita questa notizia – ha commentato a caldo Bandecchi – perché si dimostra il teppismo o il tempismo“, ha dichiarato il sindaco di Terni.

L’allusione è circa la coincidenza temporale tra il rinvio a giudizio e la campagna elettorale in Umbria, che coinvolge la sua alleata di coalizione, la presidente uscente Donatella Tesei.
Secondo il primo cittadino, l’indagine confermerebbe – paradossalmente – la rilevanza della campagna elettorale e il ruolo importante del suo partito: “Vuol dire che questa campagna elettorale ha un significato e il mio partito, il mio lo sottolineo tre volte così gli umbri sanno per chi votare, ha un ruolo importante“.

Il sindaco ha anche minimizzato l’accusa, interpretando i 14 milioni contestati come un dato favorevole: “Sono contento per due motivi: il primo 14 milioni contro 110 quindi ho risparmiato 96 milioni; il secondo perché credo che non sarò mai rinviato a giudizio e semmai lo fossi credo semplicemente che vincerò io“.

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Stefano Bandecchi, accusato di aver evaso quasi quattordici milioni di euro nel periodo in cui era amministratore dell’Università telematica Niccolò Cusano. Secondo i pm, negli anni tra il 2018 e il 2022, il sindaco di Terni non avrebbe versato la somma dovuta al Fisco. Ora quindi Bandecchi, che alle Regionali in Umbria corre con il centrodestra, potrebbe finire in Tribunale. Stando quanto ricostruito dagli inquirenti, i primi fatti risalirebbero all’inizio del 2018 ma la condotta si sarebbe ripetuta anche negli anni successivi, fino al 2022, per un totale di 13 milioni e 884mila euro evasi. A finire sul banco degli imputati però, non c’è solo il sindaco di Terni, ma altre tre persone che ricoprivano ruoli di vertice all’interno di Unicusano: Giovanni Puoti, Fabio Stefanelli e Stefano Ranucci. Quest’ultimo è stato presidente dell’università e firmatario del modello unico-enti non commerciali, mentre Puoti ha guidato l’ateneo tra il 2015 e il 2019. Infine Stefanelli è stato amministratore delegato tra il 2016 e il 2022. Per quanto riguarda Bandecchi, il suo ruolo dentro Unicusano è stato innanzitutto quello di fondatore, amministratore delegato dal 2011 al 2016 e presidente dal 2021 al 2023. Secondo la Procura però, il patron della Ternana è stato amministratore di fatto fino al 2021, mentre negli anni successivi avrebbe continuato a gestire l’università in qualità di presidente del Cda. Nelle loro indagini, gli inquirenti hanno riscontrato che nel 2018 nella dichiarazione Ires dell’anno di imposta 2016 gli imputati non avrebbero dichiarato somme pari a quasi dieci milioni di euro, arrivando ad evadere circa due milioni e 358 mila euro. La stessa “anomalia” si sarebbe riproposta anche nelle altre dichiarazioni, fino al 2022. In sostanza quindi, in tutti questi anni ci sarebbero delle imposte Ires non pagate all’Agenzia delle Entrate. A gennaio del 2023, la Guardia di Finanza aveva effettuato un primo sequestro per un valore superiore ai 20 milioni di euro, a cui ne era seguito un secondo, a giugno, di 2,6 milioni di euro.

‘’Sono felice di sapere dell’esposto e che così la magistratura indagherà e avremo nozione se pago i voti o no”: Stefano Bandecchi ha replicato così all’on.Emma Pavanelli, M5s, che ha annunciato di essersi rivolta alla magistratura dopo il post del leader di Alternativa popolare.

“L’on. Pavanelli – ha detto ancora Bandecchi – farebbe bene a pensare a casa sua dove le persone non hanno aiutato l’Italia precedentemente. D’altronde con uno vale uno già ci siamo detti tutto: io valgo almeno mille”. “Per quanto riguarda il M5s – ha sostenuto Bandecchi – sono certo che tutto l’andazzo è totalmente irregolare. Detto ciò, dopo che la magistratura avrà indagato vedremo se Stefano Bandecchi ha mai comprato un voto o no. D’altronde ho sempre pensato che chi vota per i 5 stelle e ne fa parte fosse una iettatura per la Nazione. Ora ne ho piena certezza. Gente che fa perdere tempo a tutti”.

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