Cicchitto e la battuta di caccia di Berlusconi e Putin

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Fabrizio Cicchitto rilascia un intervista al ‘Corriere della Sera’ in cui emerge  un nuovo retroscena sul rapporto tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, e di  una vacanza trascorsa insieme in una dacia, durante la quale i due hanno preso parte a una battuta di caccia.

Appena rientrato in Italia, Berlusconi esordì così nel suo discorso con Cicchitto e Bonaiuti: “Vladimir mi ha mostrato di sé un’indole violenta che non immaginavo in un uomo così gentile e razionale”.

Nel raccontare l’aneddoto Fabrizio Cicchitto ha lasciato idealmente la parola a Silvio Berlusconi:

“Putin mi ha detto: ‘Silvio, andiamo a caccia’. Ho pensato: ‘A caccia? Non ho mai toccato un fucile’. Ma lui insisteva e allora l’ho accompagnato. Quando siamo arrivati nel bosco mi ha dato un fucile. Mi è venuta l’ansia. Mentre camminavamo nella neve, ha visto due caprioli e mi ha fatto cenno di mirarne uno: ‘Quello è il tuo. Spara’. Gli ho fatto capire che manco morto avrei sparato. Allora ha sparato lui a entrambi e li ha uccisi. Mi ha guardato soddisfatto: ‘Oggi ti offrirò un cibo straordinario’. È sceso giù dal pendio per andare verso gli animali, impugnando un coltello. Ha squartato una bestia e gli ha estratto il cuore. Poi si è fatto consegnare da un uomo della scorta un vassoio di legno, me lo ha dato e ci ha messo sopra quel pezzo di carne sanguinante: ‘Sarà un pasto eccezionale‘. Mi è venuto un colpo. Mi sono nascosto dietro un albero e ho vomitato“.

Silvio Berlusconi chiuse: “Forse è solo l’abitudine di un cacciatore”.

Cicchitto ha descritto  il rapporto tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin: “Si ammiravano vicendevolmente e il loro era un rapporto assolutamente paritario. Putin considerava geniale questo imprenditore italiano che controllava le tv ed era riuscito a sfondare in politica. Berlusconi lo riteneva un pragmatico, capace di gestire un Paese come la Russia e con cui si potevano fare tante cose insieme: dagli affari alle donne. Silvio aveva l’ambizione di portarlo nell’Occidente e nella Nato. ‘Passerò alla storia’, diceva. Pensava di vincere e invece venne fregato da Putin“.

Cicchitto ha poi spiegato il senso delle sue parole: “Putin voleva rientrare nel grande gioco. E utilizzava Berlusconi e i suoi rapporti con gli americani per tornare nel salotto buono dal quale la Russia era uscita dopo la fine dell’Unione Sovietica”.

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