Ansia, depressione, disturbi alimentari e altre fragilità psicologiche rappresentano oggi una vera e propria emergenza sociale. Prendersi cura della propria salute mentale è un diritto fondamentale che, in particolare i giovani – ma non solo – reclamano con sempre maggiore forza. Solo nel Lazio si stima che oltre 1,5 milioni di persone convivano con un disagio psicologico.
In questo contesto, la salute mentale si conferma come una delle sfide più urgenti e complesse da affrontare. Una priorità su cui è necessario investire, e che deve trovare spazio e centralità nell’agenda politica regionale e nazionale.Dopo 16 anni di attesa, Confepi Sanità, insieme alle altre sigle di categoria, ha raggiunto un risultato storico: l’adeguamento delle rette per le comunità psichiatriche del Lazio. Un traguardo che consentirà di garantire continuità assistenziale e qualità delle cure per centinaia di persone in carico nelle strutture regionali, con un impatto significativo in particolare sui più giovani. “Questo risultato – dichiara Paola Marchetti Presidente Confepi Sanità – è il frutto di un lungo e determinato lavoro di confronto e collaborazione.
Ma soprattutto è un segnale concreto di attenzione verso chi vive situazioni di sofferenza psichica. Ora serve uno sforzo in più: abbattere lo stigma, promuovere una cultura della cura e mettere davvero la salute mentale al centro delle politiche pubbliche”. Il malessere psicologico è spesso accompagnato da paura, silenzio e vergogna. Riconoscerlo e chiedere aiuto è il primo passo per uscirne. È compito delle istituzioni, degli operatori e dell’intera comunità offrire risposte concrete a una domanda di supporto che è sempre più diffusa e trasversale. La salute mentale non può più aspettare.