Congresso della Lega a Firenze il 5 e 6 aprile. Forte la presenza del generale Vannacci contro i vertici dell’Unione Europea

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Matteo Salvini prepara la sua missione in America. «Tra Trump che lavora per la pace e l’asse Macron-Von der Leyen che parlano di guerra e armi, non abbiamo dubbi da che parte stare. In un momento così delicato, dopo tre anni di conflitto e morti, è irresponsabile soffiare sui venti di guerra e boicottare i tavoli che parlano di pace e disarmo». Salvini prepara il congresso leghista, aspettando le conferme di lepenisti e di Orbán, e torna ad annunciare iniziative solitarie con la Casa Bianca.

«Bene quindi la linea italiana, fondata su prudenza e affidabilità. In questa ottica sto preparando una missione con le imprese italiane per rafforzare la partnership con gli Stati Uniti, come da dialogo con J.D. Vance». E intanto accelera sul programma delle assise leghiste di Firenze.

Confrontarsi per definire la propria identità. Questo è il mantra del congresso della Lega che si terrà a Firenze nel prossimo fine settimana, il 5 e 6 aprile 2025 anche per definire le strategie per il nuovo anno, in cui ci saranno diversi impegni politici, a partire dalle elezioni regionali, tra cui quelle in Veneto.
Il Carroccio dovrà affrontare molte sfide, al di là di quelle elettorali. Tra i temi principali: la riforma dell’autonomia differenziata, profondamente ridisegnata dalla Consulta, le politiche sociali e familiari, la sicurezza e le misure contro l’immigrazione, lo sviluppo economico e le politiche per il lavoro. Di grande interesse è anche il ritorno a un approccio locale della Lega, come emerso dall’elezione del segretario lombardo Massimiliano Romeo lo scorso dicembre.

Nel 2024, la Lega è stato il partito con i peggiori risultati della coalizione di governo: sotto le aspettative sia alle regionali sia alle europee, nonostante la candidatura del generale Roberto Vannacci.
Nel 2025 si voterà in sei regioni italiane: Toscana, Campania, Puglia, Veneto, Valle d’Aosta e Marche. Al centro del dibattito ci saranno le elezioni in Veneto, storica roccaforte leghista ma anche motivo di tensione all’interno della coalizione di governo. Tra i temi in discussione il rapporto con l’UE e, soprattutto, il possibile ritorno della Lega alla sua dimensione locale, come alle origini del partito negli anni ’70.

Il 29 marzo 2025, la Liga Veneta si è riunita in pre-congresso a Padova per discutere i temi che saranno affrontati a Firenze. Erano presenti alcuni dei principali esponenti della sezione storica del Carroccio: il vicepremier e segretario federale Matteo Salvini, il ministro Roberto Calderoli e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Ad aprire il pre-congresso è stato Alberto Stefani, segretario della provincia di Padova. Nel corso dell’assemblea locale si è discusso del rapporto tra autonomia e identità nazionale.

Un altro tema chiave è il terzo mandato: Salvini sembra interessato a una ricandidatura di Zaia, ma se l’attuale presidente della Regione non potrà ripresentarsi, avrà comunque un ruolo centrale nella Lega.
Resta un’incognita il ruolo di Roberto Vannacci. Secondo diverse indiscrezioni, Salvini vorrebbe formalizzare la posizione del generale nel partito, dopo che alle europee del giugno 2024 ha raccolto 500mila voti. Potrebbe diventare vice di Salvini, un incarico di peso che però rischia di dividere la Lega. L’ala più autonomista del Carroccio non sembra favorevole a Vannacci e ai suoi possibili incarichi. Il generale, spesso contestato, potrebbe persino candidarsi con il proprio movimento “Il mondo al contrario” in alcune regioni, invece che con la Lega. Salvini, consapevole del suo peso elettorale, cercherà di “blindarlo”, ma il suo ruolo futuro resta incerto.

Per ora resta visibile il video virale dell’inno del Team Vannacci: il generale cavalca le onde in surf mentre Ursula von der Leyen va al tappeto. La clip, lungo quasi tre minuti, si apre con riprese dall’alto di Roma, tra il Vittoriano e il Colosseo, con il tricolore al vento. Una voce maschile intona l’inno dei vannacciani: “Volenterosi e un po’ dissennati, questo è il nostro inno, dal comitato Il mondo al contrario, traiamo ispirazione per difendere la patria con orgoglio e dedizione”.

Realizzato con il supporto dell’intelligenza artificiale, con immagini del generale Roberto Vannacci in surf, è già diventato vitale. L’ultima parte del video, come riportato da Libero Quotidiano e Il Tempo, si concentra su una chiamata all”azione rivolta ai sostenitori: “Patrioti d’Italia è giunto il momento di unirci sotto un’unica bandiera, con ardimento, i team Vannacci avanzano, il futuro è il nostro e il mondo si raddrizzerà”. I giovani, radunati intorno al generale, sorridono e mostrano entusiasmo, esprimendo un senso di unità e appartenenza.

Il video non lascia spazio a interpretazioni ambigue: il messaggio è quello di una mobilitazione collettiva, con il generale Roberto Vannacci come figura centrale e guida indiscussa. Ma non mancano le immagini che fanno “sorridere” già diventate virali. Tra le immagini più “suggestive”, spicca il generale Vannacci che cavalca onde gigantesche su una tavola da surf, mostrando muscoli scolpiti e un atteggiamento deciso. Ma l’elemento che ha destato maggiore clamore è senza dubbio la rappresentazione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ritratta come una pugile al tappeto, con guantoni e abbigliamento da boxeur. Il ritornello dell’inno, aggiunge Libero Quotidiano e Il Tempo, risuona deciso e determinato: “Siamo lo tsunami che il modo raddrizzerà, uniti nei team Vannacci, la Lega dei patrioti ci guiderà”.

I 732 delegati del partito chiamati nel capoluogo toscano inizieranno i lavori sabato 5 aprile, nel primo pomeriggio, quando alla Fortezza da Basso, dopo la registrazione dei partecipanti, prenderanno la parola i governatori della LEGA: il lombardo Attilio Fontana, Luca Zaia per il Veneto, Massimiliano Fedriga dal Friuli Venezia Giulia. Dopo i governatori, espressione dei territori della Lega, gli interventi saranno quelli dei ministri del partito: Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara e Alessandra Locatelli.

Si attendono a breve le conferme sulle presenze di Jordan Bardella, leader francese del Rassemblement National di Marine Le Pen, e del premier ungherese Viktor Orbán. La serata di sabato, dopo gli interventi dei delegati iscritti a parlare, prevede il voto sul nuovo statuto del partito. Statuto che introduce alcune novità, anche relative allo stesso congresso che si terrà ogni 4 anni e non più tre, ma che invece non prevede cambiamenti sul simbolo, che continuerà a riportate la scritta ‘Lega per Salvini Premier’. Altra novità, invece, la possibilità di essere eletti tra i 22 del nuovo Consiglio federale, anche senza una pregressa militanza di 5 anni nella Lega. Elezione che è prevista per domenica, come ultimo atto formale del Congresso.

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