Conte, con Assemblea costituente prende le chiavi del partito con un ‘vaffa’ a Grillo e terzo mandato, trasformando il Movimento in un neo-partito

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Beppe Grillo, dopo un passaggio a Roma, avvolto nel mistero, ora dovrebbe essersi spostato nella sua villa sul litorale toscano. «La domanda è unica e secca: Cosa farà Grillo?». Paola Taverna, passata tra le file dei contiani, svicola: «Non mi chiedete di interpretare Grillo». Grillo sarebbe piombato a Roma, pare all’Hotel Parco dei Principi, nella zona nord della Capitale, lontano dal solito palcoscenico dell’hotel Forum, per sbrigare questioni private. «È andato a parlare con gli avvocati e a dare istruzioni alla Raggi, che oggi sarà qua», spiega un parlamentare del M5s. Nelle chat circola addirittura una sua foto, che si suppone sia stata scattata nel breve soggiorno romano, tra giovedì e venerdì mattina. Intanto, nel primo sabato di assemblea, gli ex big vicini a Grillo ancora non si vedono. Danilo Toninelli e, appunto, Virginia Raggi, potrebbero presentarsi. «Hanno mandato la cavalleria dei contestatori», affermano i contiani. Deputati, senatori ed europarlamentari, tutti quelli che ancora conservano il numero del Garante, ci pulsano lo smartphone per vedere se ci sono aggiornamenti dello stato WhatsApp di Grillo, dato che il fondatore, nelle ultime settimane, ha anche utilizzato questo strumento per mandare i suoi messaggi criptici.

Beppe Grillo commenta con un tweet fulmineo l’esito della due giorni dell’Assemblea costituente che ha consegnato le chiavi del partito nelle mani di Giuseppe Conte. “Da francescani a gesuiti”, scrive il comico fondatore, espulso dalla sua creatura dopo 15 anni. Il fondatore del Movimento potrebbe parlare: ha evitato di varcare la soglia dell’hotel romano, temendo fischi, e ha alimentando per giorni la suspense sul possibile blitz a Roma. Ma dopo il vaffa inoltrato al suo indirizzo chi lo conosce bene sa che potrebbe vendicarsi. Ma la delusione di Grillo viene soprattutto dai big della vecchia guardia che ancora hanno un peso nel M5S contiano, in prima fila Roberto Fico e Stefano Patuanelli. Da loro si aspettava una vicinanza maggiore, un contributo alla sua causa.

Le votazioni online hanno dato il via libera alla linea dell’ex premier, “promossi” tutti i quesiti “firmati” Conte. A cominciare dall’eliminazione della figura del garante voluta da oltre il 63,24%, poi l’autostrada per le alleanze, un altro strappo importante, e il funerale al doppio mandato, il 72% dei votanti ha dato il via libera alla modifica del tetto. Va bene anche la definizione di “progressisti indipendenti” che segna un scelta di campo precisa nei confronti del Nazareno. Conte nel suo intervento di chiusura la mette giù cosi. “Essere radicali nei valori e pragmatici nelle soluzioni. L’alleanza non è per noi un dato politico precostituito. Non è un filone di per sé, ma un mezzo per un fine, per cambiare la società. Siamo disponibili a confrontarci, ma ci sarà intransigenza sulla legalità e sull’etica pubblica. Prendiamo atto della decisione degli iscritti, non c’è mai stato uno scontro del garante col sottoscritto come hanno scritto i giornali, per quanto mi riguarda. Ho ricevuto varie battute velenose ma io ho sempre guardato avanti per il bene del Movimento. Non mi sarei mai aspettato che il nostro garante si mettesse di trasverso ed entrasse a gamba tesa sul processo costituente del Movimento. Il garante ci ha detto da subito, anche formalmente, che c’erano cose di cui non poter discutere. Questo ha creato un cortocircuito”.

Conte non dice della scomparsa del movimento grillino divenuto un vero partito, inserito a pieno titolo nel sistema. Un partito neonato e neo- tradizionale, che abbandona, attraverso il web, la forza anti-sistema delle origini e il vangelo dell’equidistanza tra destra e sinistra.

Conte afferma che: ‘…a inizio 2021 ci hanno buttato fuori da Palazzo Chigi perché non volevano che continuassimo a cambiare la società, ma il fuoco è vivo, non si è spento ed è ancora dentro di noi. Il Movimento 5 stelle non sarà mai una timida brezza, un soffio di vento, ma un vento fortissimo. Con questa Costituente è stata tracciata una nuova rotta partendo dai bisogni della base”.

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