Corpi che trasformano l’arte: intervista doppia sul progetto “Queerness e Arte Trasformativa” all’Accademia di Belle Arti di Roma

Date:

In aprile 2025, l’Accademia di Belle Arti di Roma diventa palcoscenico di un progetto sperimentale che unisce arte, politica e identità: “Queerness e Arte Trasformativa”. Nato all’interno del corso di Grafica d’Arte del professor Gianfranco D’Alonzo, e sviluppato in collaborazione con la giovane artista Elisa dell’Accio, il progetto propone incontri, performance, installazioni e laboratori che esplorano il potenziale trasformativo della queerness nelle pratiche artistiche contemporanee.
Abbiamo intervistato entrambi per farci raccontare la genesi, le visioni e le urgenze che animano questa proposta radicale e necessaria.

4 domande a Gianfranco D’Alonzo – artista, professore e curatore del progetto

Com’è nato il progetto “Queerness e Arte Trasformativa”?
Il progetto nasce dall’aula del laboratorio. È il risultato di anni di confronto settimanale con i miei studenti, che hanno accettato con fatica di seguire quel percorso impervio basato sulla ricerca delle motivazioni profonde del propro operare per poi analizzarle e condividerle all’interno del corso, che tendo a pensare sempre di più come comunità: uno spazio vivo, sempre nuovo, vissuto da persone sempre nuove che hanno fatto emergere le proprie faglie somatiche, fisiche e immateriali.
Il risultato più avanzato è stato quello di Elisa che con la sua tesi ha indagato i rapporti tra arte e studi di genere tramite lo sguardo delle recenti teorie filosofiche del Postumanesimo.
Da lì all’indagine più approfondita su quello che si agita sul territorio il passo è stato breve. Così ha preso corpo un palinsesto dinamico, sfaccettato e “sfaccendato” che da tempo avevo in animo di produrre.

Qual è il ruolo della queerness nell’arte contemporanea secondo lei?
Nella mia ricerca personale, da molti anni, opero usurpando impropriamente il campo della spiritualità (e della religiosità) per fare emergere il dato politico ed il suo essere, di fatto, il tema della ricerca contemporanea senza utilizzarne il lessico. Ecco, secondo me queerness oggi restituisce il lessico a tanta pratica artistica in cui il corpo è vissuto e proposto come avanposto sociale e statuto irrituale della lotta politica.

Come si articola il progetto all’interno dell’Accademia?
Il progetto si sviluppa su tre giornate – all’interno della mia normale attività didattica, con la quale coincide – in diversi spazi dell’Accademia, a seconda del tipo di interventi che ospitano. Infatti, sono previste performance artistiche e teatrali, laboratori didattici, allestimenti di opere nate per altre mostre e di quelle prodotte nei laboratori didattici, proiezioni di film e naturalmente i video, nelle vesti di datificazione della memoria.

Che tipo di reazione vi aspettate da studenti e docenti?
Il progetto è rivolto in primo luogo agli studenti, che ne sono parte attiva per certi versi, e che stanno dando una risposta magnifica in termini di partecipazione e di coinvolgimento: i temi, le storie, i personaggi, le pratiche così diverse tra loro potranno rappresentare per loro un’esperienza formativa unica, di quelle che ti restano per sempre nella vita.

4 domande a Elisa Dell’Accio -artista e neolaureata

In primis auguri per la tua recete laurea. Come si è sviluppata la tua tesi in questo progetto più ampio?
Il mio lavoro di tesi è consistito in una ricerca teorica sulla soggettività contemporanea, in cui ho potuto sviluppare le mie ricerche personali in tema di filosofia femminista e queer, e in un’opera (Make your own magic) che ho realizzato collaborativamente insieme ad una persona non-binaria: abbiamo realizzato un suo ritratto fotografico, su cui è intervenuta graficamente, e un’intervista audio/video in cui ha raccontato la sua esperienza riguardo alla sua identità di genere.
Dopo la laurea, ho avuto modo di esporre quest’opera in uno spazio autogestito che frequento e il professor D’Alonzo, che mi ha seguito come relatore, ha assistito alla mostra. Mi ha proposto in quella circostanza di riportare in Accademia questa esperienza collettiva, dandomi la possibilità di iniziare ad esplorare l’ambito della curatela artistica, per cui colgo l’occasione di ringraziarlo profondamente. Il progetto si è caratterizzato naturalmente quindi, dal principio, come una piattaforma collettiva e collaborativa in cui esplorare il rapporto tra arte e attivismo politico, in un’ottica intersezionale e queer.

Cosa significa per te fare arte in una prospettiva queer?
Per me arte e queerness hanno molto in comune: entrambe hanno a che fare con l’indefinibile, il non-contenibile, l’universo delle possibilità. Allo stesso tempo trattano la materia, il corporeo, il concreto, nelle sue metamorfosi e trasformazioni. Studiare la teoria queer in ambito filosofico mi ha aiutato ad indirizzare la mia pratica artistica e curatoriale verso l’interdisciplinareità, con un punto di vista relazionale; dall’altro lato, la mia personale visione filosofica riserva sicuramente uno spazio di riguardo alla creatività e al mezzo artistico come mezzo di costruzione dell’identità e di crescita personale e collettiva.

Come avete selezionato gli artisti e i performer coinvolti?
Abbiamo sicuramente fatto leva sulle nostre comunità, infatti non tutte le persone che sono state coinvolte nel proggetto sono artist3 di professione. Ho voluto rendere partecipi persone che frequento nell’ambito dell’attivismo politico transfemminista, che riconoscono il ruolo fondamentale dell’arte e della creatività nella loro pratica politica. Alcune di queste mi hanno messo in contatto con artist3 che non conoscevo personalmente e che ho scelto poi di invitare, concretizzando così la creazione di reti di supporto reciproco e colletivizzazione.
In un’ottica interdisciplinare ho anche voluto coinvolgere persone che si occupano di arte utilizzando diversi linguaggi (fotografia, curatela, performance, grafica, ecc), con cui ho collaborato in passato o con cui sto costruendo percorsi attualmente.

Cosa speri che le persone si portino via da questo progetto?
Spero che l3 student3 dell’Accademia possano rendersi conto del potere che hanno in quanto artist3, qualsiasi sia l’espressione artistica che prediligono. Il potere di creare connessioni, di offrire una narrazione della contemporaneità, di muovere la sfera emotiva delle persone che interagiscono con la loro arte e di trasformare la realtà tramite la loro pratica. Penso che nel clima politico in cui ci troviamo, che sembra tendere sempre più pericolosamente verso la repressione del dissenso tramite la sorveglianza di chiunque venga individuato come “nemico” dello status quo, l3 artist3 hanno la responsabilità di mettere a disposizione le loro capacità per fare da megafono a chi non ha i mezzi per esprimersi liberamente. Spero che si riconosca quanto l’arte, oggi, ha bisogno della politica e viceversa.

PROGRAMMAZIONE 15 APRILE
La partecipazione ai singoli eventi permette di cumulare ore per acquisire Crediti Formativi da parte del Coordinatore della Scuola di appartenenza.
10:00 – 12:30 Aula 1

Elisa Dell’Accio Pelle Postumana
Presentazione di “Pelle Postumana. Una ricerca oltre i confini di specie, di genere, spazio”, il mio lavoro di tesi di diploma, in cui analizzo la soggettività contemporanea attraverso le teorie postumane, queer e gli studi di genere. Proietteremo la video installazione “Make your own Magic” (12,40″), parte integrante della tesi. A partire da un questionario rivolto a persone queer, mirato ad evidenziare la varietà e la complessità delle loro esperienze, ho selezionato la risposta di Nal, una persona non-binaria, per poi creare collaborativamente un’immagine e una video intervista che lo rappresentasse, senza sovradeterminarlo. Documentando ogni passaggio della realizzazione dell’immagine finale, abbiamo tracciato una metafora che lega la realizzazione dell’opera ad un percorso di transizione. Alla presentazione della tesi seguirà un incontro con Nal in cui parlerà della sua esperienza, dell’identità non binaria e del suo percorso di transizione.



13:00 – 15:00 AULA 1 e EXBAR
Barbara Lalle – Sì, sono una puttana
Sì, sono una puttana si ispira ad un testo di Clementine Morrigan, scrittrice impegnata in difesa dei diritti LGBT. Il percorso si divide in due parti: la prima, di laboratorio, ha l’obiettivo di riflettere sulle tematiche di genere esplorando il vissuto dei corpi, nelle loro particolarità e specificità, attraverso il confronto e la narrazione delle esperienze dei vari partecipanti; nella seconda parte si lavorerà̀ insieme alla realizzazione della performance, tableau vivant e recitazione del testo.
chiediamo alle persone che parteciperanno di vestirsi di nero!


15:30 – 18:30 AULA 1
Andrea Acocella
Il linguaggio artistico come veicolo di inclusione sociale
Il seminario esplora il legame tra attivismo LGBTQIA+ e arte, evidenziando il ruolo del linguaggio artistico nella lotta per l’inclusione sociale. Dalla storia dei “Moti di Stonewall” ai movimenti di Act Up e Queer Nation negli anni ’80-’90, approfondendo il legame creatosi in quegli anni tra l’arte e movimenti attivisti grazie al ruolo fondamentale e al pensiero critico di Douglas Crimp. Il seminario si soffermerà poi sull’Italia, analizzando il movimento FUORI negli anni ’70, il ruolo delle immagini in Corrado Levi per la liberazione del corpo, fino alla recente mostra celebrativa per i quarant’anni del movimento di liberazione del 2021 a Torino. Infine, si affronterà l’Attivismo Curatoriale teorizzato da Maura Reilly, con un focus sulla pratica curatoriale di bar.lina e il suo approccio politico agli spazi espositivi.
*in foto: Susanna D’Aliesio, mostra When The Gods Was Asleep, presso bar.lina

Barbara Lalle

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Siglato l’accordo di collaborazione scientifica CNR – EURISPES

Nell’ambito del progetto “Percorsi di ricerca nella società italiana”,...

Roma si accende di seduzione: successo per il Maximum Burlesque Festival 2025

Roma si accende di seduzione: successo per il Maximum...

Apertura straordinaria del Ninfeo degli Annibaldi per la giornata mondiale dell’acqua

Sabato 22 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua,...