La crisi delle democrazie occidentali ed in particolare di quella americana è caratterizza da una sorta di “tendenza a distruggere la nozione di verità e a vietare qualsiasi ragionevole descrizione del mondo ” ( Emanuel Todd). La principale democrazia del mondo col nuovo corso trumpiano segna l’ evoluzione del populismo, generato a partire dalla crisi economica del 2008, attraverso una inattesa quanto insolita alleanza con i giganti delle nuove tecnologie ( Musk , Bezos, Google, Zuckerberg ed altri. Il principio liberista viene applicato alla sfera tecnologica, coinvolgendo la ricerca nel campo dell’ intelligenza artificiale, della medicina e dello spazio. Tutto all’ interno di una cornice utopica/messianica, che si fonda sull’ idea che la sintesi tra libertà individuale e tecnologia può aprire le porte ad un futuro, al di là di ogni regola. Questa nuova frontiera dell’ etica è una sorta , anche , di religione consolatoria e classista che attribuisce un significato apparente a ciò che in realtà ne è privo . La nuova amministrazione americana in effetti fa riferimento a quella che viene definita ” la teologia della prosperità “, propria delle chiese evangeliche, secondo cui l’ uomo deve essere ricco , sano fisicamente, e felice nella vita privata. Una fede che tende all’ individualismo, alla ricerca costante del benessere, e persino alle diseguaglianze, quasi queste ultime siano una sorta di punizione divina per mancanza di fede. L’ incontro tra liberalizzazione tecnologica e teologia della prosperità danno vita ad un nuovo modo di intendere la politica, dove a dominare è il principio di un interesse del tutto avulso da ogni valore e rispetto delle istituzioni. Quindi ci troviamo difronte ad un nuovo populismo che si è evoluto ed è contrassegnato da una visione libertaria, ma non necessariamente democratica,che sovverte i tradizionali valori dell’ Occidente. I valori tradizionali religiosi che si combinano con una gestione tecnologica del consenso sociale. Ci troviamo difronte ad un tentativo di manipolazione sociale, in cui la libertà di parola, filtrata e mediata dalla realtà digitale, rischia di essere usata contro la società aperta . L’ idea è quello di un nuovo ordine sociale a livello globale in cui l’ efficientizzazione resa tale dalla ragione digitale, conta più della democrazia. Il risultato, mi si permetta di aggiungere l’aggettivo aberrante, è quello di creare delle nuove forme di sorveglianza sociale e identificazione dei nemici sia all’ interno che all’ esterno. Lo scopo è palese: accentrare sempre di più il potere , demolire le istituzioni democratiche e dividere sempre più la società. Il tutto destinato ad influire sul futuro della democrazia e delle relazioni internazionali.
Cosa sta succedendo alla democrazia americana?
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