Le gang giovanili in Italia sono ormai presenti nella maggior parte delle regioni, anche se con una leggera prevalenza nel centro-Nord rispetto al sud del Paese così come risulta dal il report “Criminalità minorile e gang giovanili”, realizzato dal Servizio analisi criminale della stessa Direzione centrale del Ministero dell’Interno nel 2024.I dati analizzati attengono a segnalazioni di minori denunciati/arrestati presenti nella banca dati interforze e riguardano reati per i quali l’autore risulta noto e identificato come minorenne: sfuggono al computo tutti i reati che possono essere commessi da minori e che non vengono denunciati o per i quali l’autore rimane ignoto.Tra il 2010 e il 2022 si rileva un aumento del 15,34% delle segnalazioni di minori (28.196 nel 2010, 32.522 nel 2022). Il valore del 2023 (31.173) è inferiore a quello del 2022 del -4,15%. I dati analizzati per il periodo 2010-2022 evidenziano un incremento delle segnalazioni di minori per i reati caratterizzati da violenza come le lesioni dolose, la rissa e la rapina. Tra il 2022 ed il 2023, a fronte di un decremento delle segnalazioni relative alla rissa (-16,41%) ed alle percosse (-16,52%), le segnalazioni di minori per rapina (7,69%), lesioni dolose (1,96%) e violenza sessuale (8,25%) subiscono un contenuto incremento.Nei valori annuali il dato riferibile alle segnalazioni di minori italiani è sempre superiore a quello riferibile ai minori stranieri sino al 2021, sebbene la differenza si assottigli progressivamente; nel 2022 e nel 2023, invece, le segnalazioni di minori stranieri rappresentano, rispettivamente, il 52,37% ed il 51,40% del totale. Rispetto alle segnalazioni di minori denunciati e/o arrestati per violenza sessuale le segnalazioni di minori stranieri raggiungono il 56,19% del totale.Con riferimento alle città metropolitane, lo studio mostra un panorama così variegato da rendere difficile rintracciare elementi o tendenze in comune. Per 6 città metropolitane su 14 (Bari, Bologna, Messina, Palermo, Reggio Calabria e Torino) l’analisi ha evidenziato che il numero di segnalazioni totali di minori denunciati e/o arrestati è rimasto sostanzialmente invariato dal biennio 2018-2019 ad oggi.Durante il biennio 2022-2023, 73 province italiane hanno registrato attività violente o devianti da parte di gang giovanili. Dallo studio emerge come le stesse siano presenti nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza nel Centro Nord rispetto al Sud, confermando gli esiti del primo studio redatto nell’ambito della collaborazione con Transcrime. Si tratta di un fenomeno presente prevalentemente nelle grandi aree urbane e avvertito soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione.In rarissimi casi si sono registrati gruppi dotati di una gerarchia definita; non sono state censite gang che risultino essersi ispirate ad organizzazioni criminali italiane o estere. Le loro caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: sono composte in netta prevalenza da un numero inferiore alle 10 unità del genere maschile appartenenti alla fascia d’età 15-24 anni. Con riferimento alla nazionalità, i gruppi sono caratterizzati da una nazionalità prevalente italiana o straniera (di prima o seconda generazione). Nella maggioranza dei casi, le gang giovanili attive nei territori nel periodo in esame hanno compiuto atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica. In talune circostanze i gruppi si sono resi responsabili di furti nella pubblica via o in esercizi commerciali e cessione di sostanze stupefacenti. L’attività di gran lunga predominante, ad ogni modo, è rappresentata dalle vessazioni nei confronti di coetanei. Le gang giovanili si radunano, di norma, nei fine settimana e nelle piazze, nelle stazioni ferroviarie o nei centri commerciali.L’attività di contrasto deve essere uno dei molteplici elementi per affrontare nel medio/lungo periodo il fenomeno. Il problema della criminalità minorile e delle gang giovanili richiede un approccio multilivello, che comprenda interventi sociali, educativi, economici e di polizia. La criminalità minorile e le gang giovanili sono fenomeni che derivano da una combinazione di fattori personali, familiari e sociali. Un intervento efficace deve essere coordinato tra istituzioni, scuole, famiglie e comunità, con l’obiettivo di offrire ai giovani un futuro migliore e prevenire il ricorso alla violenza e al crimine.
Paolo Iafrate