“Le truppe italiane sono sempre messe a disposizione per preservare la pace. Se ci sarà la necessità di una forza multinazionale, ci saremo. Come per il Libano e Gaza, siamo pronti per l’Ucraina”. Lo spiega il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista a Repubblica, specificando che non sarà, nel caso, una missione europea perché “non sarebbe accettata dalle parti. Dovranno essere truppe Onu. Se richiesti, saremmo lieti di dare il nostro contributo”. “Se guardo all’intensità degli attacchi russi di queste ore, non vedo un clima migliore, anzi: mi sembra peggiore. Vedo la volontà russa di consolidare le posizioni territoriali”, prosegue il ministro che domani illustrerà al Copasir il decimo pacchetto di armi per l’Ucraina. Washington intanto si accinge a chiedere il rispetto dell’impegno del 2% sulle spese militari. “Il 2% va raggiunto. Non perché ce lo chiede la Nato, ma per essere pronti: se subissimo un attacco come Israele, dovremmo essere in grado di difenderci – prosegue Crosetto – Oggi siamo più indietro degli altri”. Il presidente eletto Usa Trump al vertice Nato di luglio 2025 “chiederà di arrivare almeno al 2,5%. E ce lo chiederà per ieri, non per domani – spiega – Vedo ansia sul fatto che il presidente Usa minacci di uscire dalla Nato, ma non so se lo farà. Penso piuttosto che dirà: è fuori dalla Nato chi non si adegua all’aumento delle spese militari. E questo scenario, per noi, sarebbe ben peggiore”. Infine l’inchiesta di Perugia sui dossieraggi che passa da Perugia a Roma: “Mi auguro che non si fermi nulla. Mi fido dei giudici di Roma. Se l’inchiesta morisse a Roma, ci sarebbe da preoccuparsi – conclude – Sarebbe un problema, grave, di democrazia”.
Crosetto: “In Ucraina a disposizione con nostre truppe di pace”
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