Da Draghi a Letta a Macron suona la carica sulla difesa europea

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L a possibilità di di dar vita ad una difesa europea , si dice, dipende dalle risorse e dalla volontà politica dei governi.Enrico Letta ha ricordato che quasi l’80%delle armi inviate dall’Europa all’Ucraina dall’inizio del conflitto è stato acquistato da produttori non europei.Mario Draghi anticipando i temi sul rapporto che deve presentare alla Commissione Europea, sulla competitività nell’U,E, sottolinea che che la frammentazione nel settore della difesa impedisce le economie di scala e blocca lo sviluppo delle capacità industriali. Nel frattempo nei palazzi di Bruxelles c’è chi spinge affinché i singoli stati dell’Unione si dotino di una efficace difesa missilistica da affiancare a quella della NATO. Ma per questa ultima, si sa, la sua sorte e’ nelle mani degli USA. Gli americani, come l’ex Presidente Trump, più volte ha dichiarato, potrebbero decidere che tocca agli europei, in futuro, difendersi da soli. In quel caso l’Europa si troverebbe da sola e impreparata ad affrontare qualsiasi aggressione. Nella mente di noi europei sembra essersi formato un blocco che ci impedisce di comprendere che il passato è passato e il mondo che si sta venendo a creare esige nuove condizioni per sopravvivere e quindi bisogna cambiare. Dalla seconda guerra mondiale ad oggi, l’Europa ha vissuto quasi in un limbo, grazie alla protezione americana , che la liberava in parte dell’onere di investire massicciamente nella propria difesa . Tutti hanno pensato che la guerra era ormai un brutto ricordo e si vivesse in una sorta di Paradiso. Il Vecchio Continente negli anni che sono trascorsi ha assunto la posizione del convitato di pietra , guardando con distacco le guerre che affliggevano il pianeta. Ma la pace, purtroppo non è mai figlia della mansuetudine, ma di una serie di equilibri strategici e militari. Viviamo in un’Europa che è dilaniata da veti e contro veti che i singoli stati pongono in atto. Non si è mai instaurato un rapporto sinergico con le opinioni pubbliche. Si tende a pensare che le opinioni pubbliche siano plasmate e dominate dai governi. Invece si tratta di un rapporto verticale complesso in cui i governi, è vero, possono influenzare le opinioni pubbliche, ma queste ultime possono circoscrivere i margini di manovra dei governi.”È necessario che ì governi si impegnino per la sicurezza dell’Europa “ . Così Macron nel suo discorso sull’Europa rivolto ai Francesi e a tutti gli Stati dell’Unione. Mi fanno sorridere quelle che si considerano le élite europee, gli intellettuali illuminati, quando dichiarano la loro fedeltà ai valori democratici dimenticando, nel frattempo, che senza il consenso del popolo, non si può fare niente. L’integrazione europea per anni è andata avanti senza il consenso del popolo, perché lo si accontentava con laute mance, ma adesso il lago è diventato uno stagno, e le condizioni sono diverse. I pasti gratis non ci sono più. Ci siamo svegliati all’improvviso da un dolce sogno , il rumore delle armi in Ucraina ci ha fatto sobbalzare. Il mondo sta cambiando e con esso anche noi europei dobbiamo cambiare

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