Alla Camera è stata approvata la relazione della Giunta delle elezioni (183 voti a favore e 127 contrari) sul collegio uninominale di Catanzaro che porta alla decadenza della grillina Elisa Scutellà (uscita dall’Aula in lacrime) e all’ingresso a Montecitorio di Andrea Gentile di Forza Italia. Giuseppe Conte in Aula ha parlato di truffa. “Oggi togliete questo seggio alla nostra deputata Elisa Scutellà per darlo ad Andrea Gentile per i meriti di lignaggio politico che tutti conosciamo. È riuscito ad assoggettare tutta la giunta per le elezioni per questo risultato”. Barricadero l’intervento di Scutellà: “Oggi mi fanno fuori ma non finisce qui”.
I pentastellati gridando al ‘furto’ hanno cercato di occupare i banchi del governo in segno di protesta. La miccia è scattata quando la vicepresidente del gruppo 5Stelle, Alessandra Maiorino, ha chiesto di prendere la parola. Momenti di tensione. I pentastellati hanno tentato di assalire i banchi del governo, fronteggiati dal questore Nastri e dai commessi, finché la presidente di turno, Licia Ronzulli, è stata costretta a sospendere la seduta
Chiarificatore l’intervento del presidente del Senato Ignazio La Russa. “Ma di quale furto parliamo, non c’è mai stata legislatura in cui qualcuno, a seguito di un riconteggio, non abbia dovuto lasciare il seggio a un altro, l’ultima volta è capitato a uno di Fratelli d’Italia, e ne abbiamo preso atto”. Così La Russa intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama sulla decadenza della deputata Scutellà. “Furto è un reato” mentre “siamo di fronte a un percorso deciso dalla Giunta della Camera”, sostiene La Russa.
Parole che non sono bastate a riportare la calma in Aula, tanto che subito dopo, il capogruppo dei M5S, Stefano Patuanelli, ha fatto sapere che il gruppo avrebbe abbandonato i lavori d’Aula