Delitto di Garlasco, Alberto Stasi si professa ancora innocente. Indagine sulle tracce di Dna sulle unghie di Chiara Poggi

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Alberto Stasi, intercettato dai microfoni di “Mattino 5”, è tornato a parlare del delitto di Garlasco, quello per cui è stato condannato a 16 anni di carcere perché ritenuto colpevole dell’omicidio dell’allora sua fidanzata Chiara Poggi. In questi giorni la vicenda è tornata al centro della cronaca italiana dopo che, secondo nuove perizie, ci sarebbe, sotto le unghie della vittima, la presenza di tracce di Dna compatibile con quello di Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia. Stasi si è professato ancora una volta innocente, affermando che se quel Dna c’è, “ci sarà un motivo” e che la questione deve essere approfondita.

Alberto Stasi viene avvicinato di prima mattina mentre esce dal carcere milanese di Bollate per andare in ufficio. Fa questo percorso dall’inizio del 2023, cioè da quando ha ottenuto ammissione al beneficio del lavoro esterno dall’istituto di pena dove sta scontando la pena per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Una sentenza definitiva, che ora però viene messa in dubbio con la nuova inchiesta della Procura di Pavia che ha indagato Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello più giovane di Chiara, e lo ha obbligato al test del Dna che sarà comparato con il profilo genetico del materiale trovato sotto le unghie della ragazza uccisa a 26 anni e con i reperti della scena del crimine, la villetta in cui lei abitava con la famiglia. Reperti che includono oggetti vari come un barattolo di tè freddo vuoto, un vasetto di yogurt e una confezione di cereali da colazione.

La giornalista di “Mattino 5” Valentina gli ha domandato un parere sulla riapertura del caso e sul presunto coinvolgimento di Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia. “Però fatemi andare che non ho molto tempo”, ha tagliato corto Stasi. Trefiletti ha continuato: “Continui a professarti innocente?” “Sì certo, come sempre. Però per favore, non posso rilasciarti dichiarazioni”, la replica di Stasi.

Andrea Sempio indagato: dopo l’acquisizione di “reperti mai analizzati prima” è stato chiesto l’incidente probatorio

L’inviata non ha mollato la presa e gli ha chiesto un parere sulla presenza di tracce di Dna compatibile con quello di Andrea Sempio ai margini delle unghie di Chiara Poggi. “Ci sarà un motivo e bisognerà approfondire tutto, però davvero non posso fare né dire altro”, ha dichiarato il condannato, aggiungendo: “Mai conosciuto Sempio”.

Trefiletti è riuscita a porgli un ultimo interrogativo, vale a dire se abbia mai avuto contatti con Sempio. “Non ci siamo mai conosciuti, per favore basta, grazie e buon lavoro”, ha risposto Stasi prima di recarsi al lavoro.

Sempio, all’epoca 19enne, era un frequentatore di casa Poggi, amico del fratello di Chiara, Marco. Tanto che l’ipotesi principale (per cui l’inchiesta su Sempio era già stata archiviata nel 2017) è che quel Dna sotto le unghie di Chiara si sia trasferito dalla tastiera del computer con cui giocava ai videogame insieme a Marco

Andrea Sempio rompe il silenzio sul delitto di Garlasco e parla dei genitori di Chiara Poggi: “Credono in me”. Con Chiara Poggi “non c’è mai stata né una relazione, non c’è mai stato nessun contatto personale non solo fisico, ma non c’è mai stata una chiamata sul cellulare, un contatto, un’uscita con amici. Non c’è e non ci può essere”, dice Sempio in un’intervista a “Quarto Grado” il 21 marzo. “Io non c’entro assolutamente nulla con il fatto. In questa vicenda – aggiunge – non ho nessun peso sulla coscienza, non ho nulla da tenere nascosto, non ho segreti. Sono contento che le autorità vadano a indagare, a scavare il più possibile. Non c’è nulla, guardino tutto, va benissimo. Facciano tutto quello che devono fare, così da chiarire una volta per tutte la mia posizione. Frequentavo la casa, quindi – spiega il giovane – dovessero trovare delle mie tracce, Dna, impronte… frequentavo la casa, cioè ero lì nei giorni precedenti, andavo lì con Marco. Quindi se ci fossero mie tracce, non sarei stupito. Quello che mi dà da pensare è che, adesso, dicano Dna probabilmente da contatto. Però, dico: se fosse Dna da contatto, allora non dovrebbe esserci una parte minima e infinitesimale. Mi aspetterei una quantità sostanziosa, ben evidente”. Ammette di essere “arrabbiato e spaventato, sia per me stesso sia per gli altri. Sono spaventato, ma non dal punto di vista legale, ma dal punto di vista di tutto ciò che la situazione comporta: da mia madre che continua a piangere, al doversi nascondere”. Con Marco Poggi, conclude, “ci sentiamo”. Il fratello di Chiara crede alla sua versione? “Tra me e lui non c’è mai stato un attimo di sfiducia, di dubbio”.

La legale di Sempio, presente in studio durante la messa in onda del servizio, ha espresso dubbi sul nuovo filone di indagini che vede indagato il suo assistito: “Voglio capire come fanno a dire che quello è il dna di Andrea se il prelievo coattivo è stato effettuato solo il 13 marzo”.

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