Giorgia Meloni si è presentata con il piglio della preside di un istituto superiore che deve indicare la linea al suo corpo docente per evitare che durante il nuovo anno scolastico possano verificarsi episodi che potrebbero mettere in cattiva luce il nome dell’istituto e di chi lo
dirige. Dopo la goliardica ed afosa estate è arrivato il tempo di voltare pagina. Troppi docenti, gongolandosi di far parte di un istituto che ‘comanda’ e che ‘conta’, non sono stati in grado di gestire la propria materia per pura e semplice ‘vanità’. Causando non pochi danni di immagine al buon nome dell’istituto e soprattutto alla sua preside che spesso, ingannata dalla buona fede dei suoi insegnanti, non riesce più a trovare ‘scuse’ per difendere i suoi subalterni. Da oggi si cambia linea: nessuno dovrà fare scelte o lanciarsi lungo sentieri tortuosi o fantasiosi, per puro ego personale, che possano, poi, riversarsi, in modo negativo, su tutto il corpo insegnante ma soprattutto sul capo dell’istituto. Ora basta. Basta casi Santanché e Sangiuliano. Tutti ritornano alla casella ‘prova’: chi segue le indicazioni della preside resta altrimenti dovrà trovare una nuova scuola dove poter insegnare, sempreché sarà accettato come docente. Altrimenti, se le cose dovessero precipitare, potrebbe suonare la campanella per tutti. Che significa tutti a casa in attesa dell’inizio del nuovo anno scolastico. E’ stato questo il messaggio che oggi la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha spiegato e chiarito all’Esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia riunitosi oggi nella Sala Tatarella della Camera dei Deputati. Presenti tutti i big del partito che, a quanto sembra, avrebbero recepito il messaggio. La Meloni ha parlato più da ‘segretario di partito’ che da premier perché aveva bisogno di serrare i ranghi di FdI. E le parole usate sono state spiegano il ‘senso’ della riunione. “Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi”. “Tutti noi abbiamo un compito molto più grande delle nostre aspettative e dei nostri desideri, e dobbiamo essere capaci di tenerlo ben presente ogni giorno. Soprattutto quando possono presentarsi delle difficoltà. È il lavoro, lo spirito di sacrificio, la determinazione che ci hanno portato al governo della Nazione e che ci consentiranno di continuare a difendere gli interessi del nostro popolo. Nient’altro. Gli italiani credono in noi più di quanto a volte sembriamo crederci noi”. Per la Meloni “nella stagione che si è appena aperta Fratelli d’Italia dovrà continuare a svolgere il suo ruolo decisivo, di asse portante della maggioranza di governo. E io credo che il miglior modo per fare questo lavoro sia in due modi. La prima: comunicare sempre di più e sempre meglio ai cittadini cosa facciamo, perché noi facciamo più di quello che comunichiamo; la seconda: essere sempre di più da pungolo nei confronti dell’Esecutivo, attraverso il lavoro dei parlamentari e del partito, organizzato in Dipartimenti”. Ed ha spiegato che, a lei ed al partito, “non ci viene perdonato nulla e che nulla ci verrà perdonato”. Fa un richiamo alle elezioni regionali, parlando dell’Emilia Romagna, per passare alla manovra finanziaria che “sarà una legge di bilancio ispirata, come quelle precedenti, alla serietà e alla responsabilità. Ci muoveremo, come abbiamo già fatto, su due direttrici fondamentali: basta con gli sprechi e con le follie ereditate dai governi di sinistra e che hanno devastato i conti pubblici come il Superbonus. E tutte le risorse disponibili concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con un’attenzione particolare a quelle con figli”. Ricorda che con il suo governo “l’Italia sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la situazione internazionale” e sottolinea, in vena polemica con la segretaria del Pd, Elly Schlein, che “abbiamo registrato il record assoluto di occupati nella storia d’Italia. Cresce l’occupazione di qualità e diminuisce il precariato, che invece era esploso durante i governi di sinistra”. Non poteva mancare nel menù il piatto forte dell’immigrazione. “Il cambio di passo c’è, e si vede. Lo si vede dai numeri, e dalla tendenza decrescente degli sbarchi, che si sta progressivamente consolidando. Rispetto allo stesso periodo del 2023, gli sbarchi sono diminuiti del 64% e i dati sono molto positivi anche rispetto al 2022, -27%”. Sul ‘tema’ Europa, “tra giugno e luglio abbiamo vissuto lo spartiacque della nomina degli incarichi di vertice dell’Ue. Ho espresso in sede di Consiglio europeo le mie perplessità rispetto alla scelta di conservare lo status quo votando contro la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.Più che per la von der Leyen ma per la maggioranza arcobaleno che la stava sostenendo. Votare a favore di un programma politico sbilanciato a sinistra con l’apertura ai Verdi avrebbe significato tradire il mandato ricevuto dagli italiani”. “Un concetto totalmente estraneo a tutti coloro che da quel giorno ci criticano per aver “isolato l’Italia in Europa”: una narrazione che conto di smentire non solo continuando a collaborare proficuamente con Ursula von der Leyen sui dossier più importanti per l’Italia, ma anche riuscendo ad ottenere per il nostro Commissario designato, Raffaele Fitto, un ruolo e un portafoglio all’altezza del peso della nostra Nazione”.