Diritti sospesi in attesa della decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea

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Il Collegio della Corte di Cassazione Prima Sezione Civile con l’ordinanza interlocutoria del 30 dicembre 2024 rinvia la causa a nuovo ruolo in attesa della decisione della Corte di giustizia sul rinvio pregiudiziale disposto, nell’ambito di altro giudizio principale, nelle cause C-758/24 e C- 759/24, Alace e altri, dal Tribunale di Roma per il quale è fissata udienza il 25 febbraio 2025 innanzi l’udienza pubblica dinanzi alla Seconda Sezione della Corte di giustizia.Tanto più che il Tribunale amministrativo regionale di Berlino, con ordinanza del 29 novembre 2024, tra i cari quesiti proposti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha domandato se si debba interpretare l’allegato I della direttiva 2013/32 nel senso che, per determinare se uno Stato sia un paese di origine sicuro, è necessario che esista sicurezza a livello nazionale per tutti i gruppi di popolazione o categorie di persone. Il giudice tedesco ha chiesto anche co- sa si intenda per un “gruppo” o una “categoria di persone” e se le autorità nazionali competenti dello Stato membro, per determinare se uno Stato sia un paese di origine sicuro, dispongano di un margine di apprezzamento e valutazione che è soggetto solo a un controllo giurisdizionale limitato.Secondo il giudice di legittimità la sentenza della Corte di giustizia del 4 ottobre 2024 si riferisce esclusivamente all’incompatibilità della previsione di paesi sicuri con eccezioni di parti del territorio. La sentenza della Corte di giustizia non pare che abbia dettato un principio di incompatibilità della nozione di paese sicuro con la presenza di eccezioni personali.In particolare, la Grande Sezione della Corte di giustizia si è pronunciata solo rispetto alle esclusioni territoriali, che si hanno quando una regione o una porzione del territorio del paese di origine è fuori dal controllo dello Stato stesso. La Corte ha chiarito che l’esistenza di aree interne di conflitto e violenza indiscriminata è incompatibile con la designazione di un paese terzo come sicuro.La competenza esclusiva della Corte di giustizia nel fornire l’interpretazione definitiva del diritto dell’Unione da applicare in modo uniforme in tutti gli Stati membri è un aspetto fondamentale del pa-trimonio costituzionale europeo. Tale competenza esclusiva assicura l’eguaglianza davanti al diritto dell’Unione europea. Il procedimento di rinvio pregiudiziale attivato dai giudici di merito italiani concorre ad assicurare l’unità di interpretazione del diritto dell’Unione, permettendo così di garantire la coerenza, la piena efficacia e l’autonomia di tale diritto, nonché, in ultima istanza, il carattere peculiare dell’ordinamento istituito dai trattati. nella ferma convinzione che alla cooperazione e alla sinergia tra i giudici è affida- to il controllo giurisdizionale sull’osservanza del diritto dell’Unione.Inoltre, il Collegio ribadisce un principio fondamentale delineato dalla sentenza della Corte di Cassazione del 19 dicembre 2024, ovvero la valutazione di sicurezza contenuta nel decreto ministeriale, cioè, non impedisce al giudice di prendere in considerazione specifiche situazioni di persecuzione che per il loro carattere esteso e generalizzato siano tali da rendere il Paese obiettivamente insicuro. Qualora le fonti provenienti dalle organizzazioni internazionali competenti, contemplate nell’art. 37 della direttiva 2013/32, rendano manifesta- mente evidente la presenza di persecuzioni con carattere generalizzato, endemico e costante, il giudice potrà ritenere la designazione come sicuro del paese di origine illegittima perché in evidente contrasto con la normativa europea.Il giudice, infatti, è chiamato a verificare, in ipotesi limite, se la valutazione ministeriale abbia superato i confini esterni della ragionevolezza e sia stata esercitata in modo manifestamente arbitrario o se la relativa designazione sia divenuta, ictu oculi, non più rispondente alla situazione reale (come risultante, ad esempio, dalle univoche ed evidenti fonti di informazione affidabili ed aggiornate sul paese di origine del richiedenteLa pronuncia della Corte di giustizia, infatti, è destinata ad avere effetti sulla decisione della Corte di Cassazione per orientarne i principi ispiratori.

Paolo Iafrate

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