La prossima votazione all’Assemblea Costituente del Movimento 5 Stelle rappresenta un punto di non ritorno per Giuseppe Conte. Il leader del M5S ha dichiarato che, in caso di mancato raggiungimento del quorum, sarà pronto a lasciare la guida del partito. Questa decisione riflette un contesto di forti tensioni interne, alimentate dalle divergenze con il cofondatore Beppe Grillo, garante a vita del movimento.
La convocazione del voto, prevista tra il 5 e l’8 dicembre, sarà cruciale non solo per il futuro del suo ruolo, ma anche per evitare una possibile scissione. In caso di sconfitta, infatti, diversi big del movimento potrebbero seguirlo in una nuova formazione politica, ponendo fine all’attuale configurazione del M5S.
Il raggiungimento del quorum è il nodo centrale della sfida, visto che Conte è consapevole che, anche in caso di vittoria, le tensioni con Grillo potrebbero sfociare in nuovi attriti legali e organizzativi. Grillo potrebbe infatti cercare di riorganizzare gli organi interni del partito, sostituendo figure chiave come Roberto Fico e Virginia Raggi.
Il reale punto critico è il controllo del simbolo del Movimento 5 Stelle, che Conte ha già dichiarato non contestabile da parte di Grillo.
La sfida tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo non è solo una battaglia interna al M5S, ma un passaggio cruciale per il futuro del movimento. La posta in gioco è altissima: dalla sopravvivenza dell’attuale leadership alla possibile nascita di una nuova realtà politica. Dicembre segnerà un momento decisivo per capire se il Movimento 5 Stelle è ancora capace di unirsi attorno a una visione condivisa o se la sua frammentazione è ormai inevitabile.
Date: