“People Process Project” è il risultato di “Politeia”, un progetto finanziato da AICS nell’ambito della progettazione ECG (Educazione alla Cittadinanza Globale). Con Don Bosco 2000 tra i partner principali, il libro racconta storie reali, propone metodi partecipativi e introduce il modello della cooperazione circolare, in cui i beneficiari diventano protagonisti del cambiamento. |
L’opera rappresenta una riflessione sui temi della cittadinanza globale, della sostenibilità e della cooperazione internazionale, in linea con i principi dell’Agenda 2030. Le esperienze raccolte offrono una guida concreta per innovare i processi di sviluppo e costruire una società più equa e inclusiva. Al centro del testo, un’analisi del fenomeno migratorio, osservato “da vicino per guardare lontano”, che porta in evidenza il caso di Tambacounda, dove Don Bosco 2000 opera con un progetto di cooperazione circolare. Quest’ultima si configura come uno strumento educativo alla cittadinanza globale. |
Dichiarazioni degli autori |
Roberta La Cara, sociologa e dottore di ricerca in scienze politiche e sociologia, sottolinea: “Le sfide globali ci impongono non solo di riflettere, ma di agire attraverso interventi partecipativi e sostenibili. Conoscere i territori, coinvolgere le persone e dotarle dell’ownership degli interventi sono passaggi fondamentali per creare un vero cambiamento. La cooperazione circolare è un modello che non si limita a trasferire risorse, ma punta sul mutuo scambio e sulla valorizzazione delle competenze locali, superando la tradizionale dicotomia donatore-beneficiario.” |
Agostino Sella, Presidente di Don Bosco 2000 e da oltre 15 anni impegnato nei temi delle migrazioni e della cooperazione allo sviluppo, evidenzia: “La cooperazione circolare rappresenta una rivoluzione nel nostro approccio alla migrazione e allo sviluppo. Non si tratta più solo di trasferire risorse dal Nord al Sud del mondo, ma di co-sviluppare processi che valorizzino le competenze delle comunità coinvolte. Attraverso iniziative come questa, possiamo contribuire a colmare il divario tra centro e periferie, rendendo la mobilità un diritto e non una necessità dettata da condizioni di svantaggio.” |
Stefano Di Maria, progettista sociale e facilitatore, aggiunge: “Il libro ‘People Process Project’ è un invito a ripensare i nostri modelli di cooperazione, ponendo le persone al centro di ogni processo. Attraverso metodi creativi e partecipativi, possiamo creare percorsi di crescita che siano davvero sostenibili e capaci di rispondere alle sfide globali.” |
Un’analisi a 360 gradi |
Il libro si distingue per una visione integrata che abbraccia i tre pilastri di People, Process e Project. Gli autori approfondiscono le dinamiche sociali, economiche e culturali legate ai fenomeni migratori, analizzandoli in un’ottica globale. Particolare rilievo è dato al progetto Politeia, descritto come un modello progettuale replicabile, che si conclude con un invito a un approccio innovativo alla progettazione sociale. L’obiettivo? Creare comunità capaci di autodeterminarsi e prosperare. |
“People Process Project” è quindi un’opera che intreccia teoria e pratica, un manifesto per un futuro sostenibile dove ogni intervento nasce dal dialogo e dalla partecipazione, costruendo un ponte tra locale e globale. |