Donald Trump è tornato

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Il quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti d’ America è di nuovo Donald Trump che deve tanta gratitudine al partito democratico. I notabili del partito a partire da Joe Biden, hanno aiutato il tycoon a riconquistare la Casa Bianca. Convinti che fosse un candidato debole, che avrebbero sconfitto con facilità, gli hanno scaricato addosso, una quantità di inchieste giudiziarie, spesso pretestuose e inconsistenti. Lo hanno dipinto come un demone e fascista. Trump non ha perso tempo a darsi l’ immagine del perseguitato politico. Hanno insultato lui e chi lo sosteneva. Emblematica l’ ennesima gaffe di Biden che ha chiamato spazzatura i suoi sostenitori.

Ma il mal contento sullo stato del Paese era palese così come prevedibile poteva essere la vittoria dell’ opposizione repubblicana, guidata da Donald Trump. Ai tanti errori commessi dai democratici si è aggiunto, forse quello più evidente, la nomination di Kamala Harris, che non ha mai avuto un investitura dalla base del suo partito. E’ stata catapultata nella campagna elettorale da Biden e dai dirigenti del partito democratico, molti dei quali titubanti fino all’ ultimo sulla sua capacità di affrontare il ciclone Trump. Su molti temi affrontati durante la campagna elettorale, la Harris, più volte, non ha potuto fare a meno di dare ragione al suo avversario, sulla necessità di controllare con rigore i flussi migratori, dazi sull’ importazione di merci dalla Cina, lotta alla criminalità organizzata, politica energetica ed ordine pubblico. Non ha mai fatto ammenda degli errori commessi dalla Presidenza Biden di cui è stata vice , sempre in ombra e silente, nella speranza di conquistare i voti dei moderati e conservare inalterato il rapporto con le élites radicali e dell’ estrema sinistra, che domina nei media e nel mondo del cinema ad Hollywood. Però a pochi giorni prima dell’election day , si è resa conto della sconfitta e ha cercato di rimediare usando mezzi e parole che hanno peggiorato la situazione: o votate per me o siete dei fascisti. A questa sorta di imperativo si sono ribellati molti esponenti politici locali , soprattutto afroamericani, che hanno votato Trump. E i democratici commetterebbero altri errori se impostassero l’opposizione cercando di gridare al fascismo o al complottismo. Così sarebbe un errore grave demonizzare Elon Musk che ha finanziato la campagna del tycoon, perché nel ,2020,lo stesso contribuì a finanziare la campagna di Biden. Non solo Trump ha il cattivo gusto di insultare ed usare frasari scurrili, anche la cosiddetta èlite radicale chic , non scherza nei confronti degli elettori di destra. In quanto a Trump deve stare attento a non sopravvalutare la sua vittoria, perché gli elettori americani sono rimasti divisi a metà. Infatti i suoi lettori intendono tornare alla normalità, vogliono di nuovo sentir parlare di famiglia, di ordine pubblico, di Patria. Se il prossimo inquilino della Casa Bianca dovesse eccedere nell’ interpretazione del suo mandato, le elezioni di medio termine sono dietro la porta. Si sa che a metà percorso, molti presidenti degli Stati Uniti, si sono visti dimezzare i poteri dopo un biennio.

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