Donald Trump tra Keir Starmer e Trump Watches, linea di orologi da polso promozionali

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Sul fronte della politica estera the Donald ha avuto un lungo incontro anche col premier laburista britannico Keir Starmer, uno dei tanti leader che sta cercando di creare un ponte con il candidato repubblicano nel caso di una sua vittoria.

Il premier laburista britannico ha avuto un incontro di due ore, il primo, con Donald Trump mentre si trova a New York per l’Assemblea generale dell’Onu. “Credo molto nelle relazioni personali sulla scena internazionale. Credo che sia davvero importante sapere chi è il proprio interlocutore in un determinato Paese, conoscerlo personalmente, conoscerlo di persona”, ha sottolineato Starmer, che pure in passato, da leader dell’opposizione, aveva avuto parole molto critiche nei confronti del tycoon.

Starmer, che non è voluto entrare nel merito del contenuto del colloquio, ha detto che la natura della “relazione speciale” tra Regno Unito e Stati Uniti “si trova sempre al di sopra di chiunque ricopra una particolare carica”. “Il popolo degli Stati Uniti deciderà chi vuole come presidente, e noi lavoreremo con chiunque sia presidente”, ha aggiunto.

Quanto alle polemiche sul fatto che, invece, non ha incontrato la candidata democratica, Kamala Harris, Starmer ha tagliato corto: “Ovviamente voglio parlare anche con lei”, ma c’erano “i soliti problemi di agenda”. La vicepresidente, nelle stesse ore, era infatti impegnata a Washington per l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insieme a Joe Biden. “L’ho detto molte volte – aveva già ripetuto prima della cena alla Trump Tower – voglio incontrare entrambi i candidati. Adesso avevo l’occasione di vedere Trump”. Dal canto suo, il tycoon, prima dell’incontro con Starmer, lo aveva definito “un uomo simpatico, ha fatto una grande corsa, è andato molto bene, è molto popolare”. All’incontro ha partecipato anche il ministro degli Esteri David Lammy, che ha definito l’ex presidente un “razzista” e un “nazista”, e che ha avuto un colloquio con il candidato repubblicano alla vicepresidenza JD Vance.

Nel frattempo l’ex presidente continua a sfruttare il suo ‘brand’ lanciando, dopo i Trump Coins, un medaglione in argento 999% con il suo volto su un lato e la sua firma sulla Casa Bianca sul retro – una nuova linea di orologi da polso, chiamati Trump Watches, con prezzi che vanno dai 499 ai 100 mila dollari, che si affiancano al resto del merchandising con il brand del candidato repubblicano, che comprende sneaker, carte collezionabili NFT, monete d’argento, profumi e perfino edizioni speciali della Bibbia.

L’annuncio lo ha fatto lo tesso tycoon, che sul suo social Truth ha lanciato il nuovo prodotto, descrivendolo come «un fantastico regalo per Natale» e allegando il link per l’acquisto (gettrumpwatches.com). Ma tenete a bada gli entusiasmi: gli orologi più economici, appartenenti alla linea «Fight, Fight, Fight» («combatti, combatti, combatti», la frase pronunciata da Trump mentre veniva portato via dopo l’attentato in Pensylvania), costano tra i 499 e i 799. E sul retro del quadrante non a caso ecco un disegno stilizzato dell’ex presidente con il pugno alzato, proprio come è stato immortalato nell’iconica fotografia scattata appena dopo l’attentato. Questo modello è disponibile in due combinazioni di colori (argento/oro e rosso/argento) mentre una collezione limitata da mille pezzi (quella che costa 799 euro) è placcato in oro, «il colore preferito del Presidente».Un nuovo smartwatch da €59 testa la glicemia in modo indolore

Ci sono poi «solo 147 pezzi» della collezione Trump Victory Tourbillon «realizzati quasi interamente in oro 18 carati e decorati con 122 diamanti» dal prezzo di 100mila dollari. In entrambi i casi sul quadrante nero, rosso o dorato appare il nome di Trump e la riproduzione della firma del leader repubblicano.

Gli orologi non sono «progettati, fabbricati, distribuiti o venduti da Donald J. Trump, dalla Trump Organization o da nessuno dei rispettivi affiliati o dirigenti» ma da un’azienda licenziataria. A vendere gli orologi è infatti la TheBestWatchesonEarth Llc che «utilizza il nome, la firma e l’immagine di Trump in base a un contratto di licenza a pagamento», come si legge sul sito. Dove compare anche l’avvertenza che gli orologi «non sono politici e non hanno nulla a che fare con alcuna campagna politica». Certo però il consiglio a «indossarlo «con coraggio e spirito patriottico» non li rende adatti per figurare al polso di un convinto sostenitore di Kamala Harris.

La Harris, con il suo portavoce, Ammar Moussa, rende noto il suo pensiero tutt’altro che entusiasta sull’iniziativa commerciale del rivale: «Donald Trump – fa sapere – sta vendendo orologi da 100mila dollari. Non è uno scherzo. Trump è più concentrato su se stesso che su chiunque altro». Secondo Moussa inoltre Trump non è coerente: i suoi orologi sono prodotti in Svizzera anche se lui non si stanca di promuovere i prodotti made in Usa. Ma del resto qui parliamo di una faccenda di soldi: Trump cerca in tutti i modi di colmare il gap di donazioni rispetto alla Harris. Secondo Politico nell’ultimo mese 45 milioni di dollari e 190 lei. Per il tycoon è l’ora di rimontare.

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