Una scena buia e scarna si illumina e riempie all’improvviso attraverso la voce di Lidia De Stefano che interpreta il ruolo di Janis, protagonista di un monologo cantato e vissuto che ha il potere di restituirci le origini e le sensazioni del linguaggio del mondo blues seppur lontano in termini di spazio e tempo.
Le note di Massimo Betti sono calde e sfumate, creano una perfetta atmosfera dove gli spettatori e la stessa Janis sono accompagnati dolcemente al passaggio da racconto narrato a musicato, ciò avviene in modo naturale e spontaneo proprio come un assolo di chitarra blues.
L’autoironia della protagonista spacca “il quarto muro” rivolgendosi al pubblico in forma di dialogo, lo coinvolge trasportandolo nella sua storia, misurata, spontanea e sempre meno “recitata”.
Racconta la sua storia, attraverso le sue sensazioni di inadeguatezza in quanto donna bianca, figlia e nipote di donne nere cantanti blues dalla vita sofferta di cui lei stessa ne espia in parte le colpe.
Janis canta la visione misogina degli uomini della sua vita (nonno, padre, marito) e il ruolo subordinato che le donne svolgono nel mondo blues, prevalentemente dominato da figure maschili, e lo sovverte!
La voce principale è quella di una donna che mentre racconta la sua storia riprende il controllo e si sente autorizzata a farlo, rendendo il blues ancora più blues tramite il punto di vista di qualcuno in fondo alla scala.
Spazio Diamante, Roma
DREAM A LITTLE DREAM – Sogno diversamente blues
testo e regia ROBERTA LIDIA DE STEFANO
venerdì 28 e sabato 29 marzo, atto unico, durata di 1 ora
Rachele Tombini e Alexander Edward Fahey
ph@rakele_tombini
