I già esigui fondi previsti per ideare percorsi educativi sull’effettività ed il consenso nelle scuole sono stati destinati a corsi di formazione per gli insegnanti sull’infertilità. Per la Rete degli Studenti Medi, la manovra conferma l’assoluta incapacità del Governo nell’ascoltare chi vive la scuola tutti i giorni e da anni chiede riforme, nei programmi scolastici, per l’inserimento di una materia dall’alto valore pratico e umano.
Materia che, tra l’altro, non ha niente a che vedere con la fantomatica “teoria gender”, ma con una riconosciuta e preoccupante emergenza educativa: secondo stime dell’istituto di ricerca Iard, il 50% degli adolescenti tra i 13 e i 19 anni ha condiviso foto sessualmente esplicite; il 70% delle donne che affidano le proprie immagini ai partner scoprono, in un secondo momento, che quelle stesse immagini sono state condivise a terzi senza il loro consenso; il 30% dei ragazzi crede che la gelosia sia un segno di amore; il 17% dei ragazzi pensa sia normale lasciarsi scappare uno schiaffo, durante un litigio accesso, se si vive una relazione sana ed in tutto questo, le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento, in tutta Europa, dallo scorso anno. Queste sono emergenze.
Senza tenere in considerazione l’altissima percentuale di pre-adolescenti e adolescenti che soffrono di ansia e depressione: circa il 39% di loro si trova in difficoltà per la propria salute mentale precaria. Quale tipo di educazione può impartire questa generazione alla prossima, se non una ancora più disastrosa di quella che li ha portati alla completa deriva emotiva? E soprattutto, sfugge come questo nuovo corso, diversamente da come è stata percepita dalla Lega l’educazione sessuale prevista per lo scorso anno, non possa essere considerato “pornografico”. Ammesso che con mezzo milione di euro si riesca, effettivamente, ad inserire una nuova materia nel programma scolastico, non è questo quello di cui gli studenti hanno bisogno e lo stanno comunicando in ogni modo possibile.