Secondo alcune fonti della comunità internazionale le elezioni presidenziali in Georgia sono state caratterizzate da palesi intimidazioni, coercizioni e compravendita di voti, per questo l’UE chiede tempestive e approfondite indagini. Per questo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha invitato il Paese a effettuare una verifica “in modo rapido, trasparente e indipendente” sulle irregolarità segnalate nelle elezioni parlamentari di sabato. Lo scrutinio ha visto il partito al potere, Sogno georgiano, conquistare la maggioranza dei seggi con il 54 per cento dei voti, seguito a distanza da diversi partiti di opposizione. Nelle scorse ore una missione di osservazione congiunta guidata dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha dichiarato che le elezioni sono state “ben organizzate e ordinate”, ma ha riscontrato un “ambiente teso” e “diffuse segnalazioni di pressioni sugli elettori”, compresi casi di intimidazione, coercizione e compravendita di voti che hanno “compromesso” la segretezza del voto. Dal canto suo il premier georgiano minimizza le accuse di irregolarità nelle elezioni sostenendo che le elezioni sono state “in linea con i principi legali” e che “le irregolarità accadono ovunque, in ogni Paese”.