Elezioni Usa, sul filo di lana l’elezione del Presidente degli Stati Uniti d’America

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Mancano tre giorni alle elezioni presidenziali americane, ma di indizi per capire chi vincerà fra Kamala Harris e Donald Trump ce ne sono pochissimi. In tutti i sondaggi la vicepresidente democratica e l’ex presidente repubblicano sono testa a testa, sia a livello nazionale che nei sei Stati in bilico che assegnano 93 voti elettorali e che decideranno l’elezione: spesso sono assolutamente pari, mentre i vantaggi sono tutti entro il margine di errore dei vari rilevamenti.
Come voterà l’America tra tre giorni? C’è tanta incertezza su chi sarà il prossimo vincitore delle presidenziali. I sondaggi sottolineano questi dubbi pubblicando giorno dopo giorno previsioni spesso contraddittorie a quelle effettuate solo qualche giorno prima. Di sicuro sono elezioni molto indecifrabili: i commentatori politici da mesi descrivono queste consultazioni come “imprevedibili”, “bloccate”, “i margini tra i due candidati così sottili come la lama di un rasoio”, “una elezione testa-o-croce”.
I sondaggi vengono elaborati in base alle risposte delle persone interpellate e le analisi sono sbilanciate se chi è intervistato non dice la verità agli intervistatori.
Alcuni sondaggisti ritengono che i sostenitori di Trump scelgano di non partecipare ai sondaggi a causa della sfiducia che hanno nelle istituzioni, come i media tradizionali e le organizzazioni di sondaggi. Scott Keeter, del Pew Research Center, ha detto a Newsweek che questa sfiducia potrebbe spiegare perché il sostegno a Trump è spesso sottorappresentato nei sondaggi. “I sostenitori di Trump vedono ombre dappertutto. Se scelgono di rispondere alle domande non sempre dicono la verità su chi voteranno”, ha detto Keeter, sottostimando il reale sostegno a Trump, fatto questo che potrebbe rivelarsi vero anche oggi.
Nel 2020, gli esperti avevano più volte sottolineato i problemi riscontrati nel convincere i sostenitori di Trump a rispondere alle domande poste dai sondaggisti. Quelle elezioni si sono tenute durante la pandemia e hanno avuto un’affluenza record.

Berwood A. Yost, direttore del Center for Opinion Research presso il Franklin & Marshall College, ha spiegato che i sondaggi moderni comportano una combinazione di tecniche online, di testo e di altro tipo per raggiungere un pubblico più ampio, con una metodologia modificata per riflettere le mutevoli norme di comunicazione.
Negli ultimi due decenni, la diffusione dei cellulari, dei messaggi di testo e delle piattaforme online ha trasformato la ricerca. I metodi tradizionali, come le chiamate telefoniche con operatore in tempo reale, sono parte del passato e solo il 25% degli americani usa ancora il telefono fisso.
Affidarsi ai telefoni cellulari, tuttavia, introduce una nuova sfida: la maggior parte degli americani evita di rispondere alle chiamate sconosciute.
Spencer Kimball, direttore dell’Emerson College Polling e professore associato di Comunicazione politica all’Emerson College, afferma che i suoi studi utilizzano un mix di tecniche, tra cui sondaggi text-to-web, risposte vocali interattive su linee fisse, outreach via e-mail e panel di opt-in. Una combinazione che aiuta a raggiungere un pubblico più rappresentativo, in particolare gli elettori più giovani.
Nonostante i “vecchi” e i “nuovi” metodi per condurre le indagini demoscopiche, l’incertezza sulle previsioni di queste elezioni rimane; anche perché il sistema dei Collegi Elettorali, ovvero dei voti suddivisi per Stato, usato per eleggere il capo della Casa Bianca dà una ulteriore imprevedibile dinamica ad una competizione in cui non vince il candidato che prende più voti popolari in assoluto, ma quello che si aggiudica il maggior numero dei 538 Grandi Elettori attribuiti ai Collegi.
Alcuni sondaggi sono stati condotti dal 27 al 30 ottobre, a pochi giorni dalle elezioni, e indicano un possibile testa a testa. Il piccolo margine di Harris è attribuibile al supporto crescente degli elettori indipendenti.

In Michigan, ha guadagnato sei punti su Trump, attestandosi al 52% contro il 46%, mentre in Wisconsin il suo vantaggio è cresciuto di quattro punti a partire da settembre.
L’oscillazione più significativa si registra in Pennsylvania, dove il supporto per Harris tra gli indipendenti è aumentato di 19 punti, portandola al 55% contro il 40% di Trump.
Secondo Lee M. Miringoff, direttore del Marist Institute, “Il Keystone State è il più importante dei tre Stati del muro blu” e sottolinea come Harris sia più forte tra gli indipendenti e gli elettori bianchi rispetto a Biden nel 2020. Tuttavia, nota anche che il divario di genere appare meno marcato rispetto a quattro anni fa.

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