Arriva la conferma ufficiale: Elon Musk lascerà l’incarico governativo entro pochi mesi. A dirlo lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una conversazione con i giornalisti a bordo dell’Air Force One. Il magnate di Tesla e SpaceX, a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE), è destinato a farsi da parte “tra qualche mese” per tornare a concentrarsi sulle sue numerose imprese private. “Elon è fantastico. Ma deve anche gestire un gran numero di aziende,” ha dichiarato Trump. “A un certo punto Elon dovrà andarsene”, aggiungendo di volerlo al governo “il più a lungo possibile”.
Musk era stato nominato a capo del DOGE appena due mesi e mezzo fa, con l’obiettivo dichiarato di ridurre la burocrazia federale e rendere più efficiente la macchina governativa. Secondo quanto riferito da Vance, l’accordo iniziale prevedeva un impegno limitato nel tempo, di circa sei mesi. “Abbiamo detto: ‘Ci vorranno circa sei mesi’ ed è quello che Elon ha accettato”, ha spiegato Vance.
Nel frattempo, lo stesso Musk ha rivelato in un’intervista che lascerà alla scadenza dei 130 giorni previsti dalla legge per gli impiegati governativi speciali, come previsto dal suo ruolo.
Nonostante l’uscita dal ruolo ufficiale, Musk non scomparirà dalla scena politica americana, né tanto meno dall’orbita trumpiana. Diverse fonti vicine alla Casa Bianca hanno confermato che il CEO di Tesla manterrà un ruolo informale da consigliere, con influenza diretta sulle decisioni strategiche del governo. “Fondamentalmente, Elon rimarrà un amico e un consigliere sia per me che per il presidente,” ha ribadito Vance.
L’esperienza di Musk nel governo non è stata priva di polemiche. I media nazionali americani riferiscono che il miliardario ha generato malumori tra diversi membri del gabinetto e consiglieri vicini a Trump, a causa del suo stile decisionista e del peso che esercita sulle scelte strategiche. A peggiorare il clima, una recente sconfitta politica in Wisconsin, dove Musk ha finanziato con 20 milioni di dollari la candidatura del conservatore Brad Schimel per la Corte Suprema statale, senza successo.
Inoltre, membri del Congresso starebbero affrontando lamentele da parte dei propri elettori, infastiditi dall’enorme influenza che Musk esercita sull’amministrazione.
L’uomo più ricco del mondo torna così a occuparsi a tempo pieno delle sue aziende, ma il suo ruolo nella politica americana resta intatto, pronto a influenzare scelte e strategie anche dall’esterno.