Il documento dell’assemblea di redazione
Care lettrici e cari lettori,
L’Espresso cambia oggi il terzo direttore in meno di un anno. Un fatto grave perché dovuto all’ennesimo tentativo di intromissione dell’azienda sul contenuto degli articoli: tentativo a cui il direttore uscente Enrico Bellavia si è opposto garantendo la storia e la tradizione del nostro giornale.
Il numero in edicola venerdì, per merito del lavoro della redazione e del direttore che ringraziamo, rappresenta il nostro modo di fare giornalismo. Una pratica che rischia di essere compromessa.
Alla luce di questi fatti, l’assemblea di redazione proclama l’astensione dal lavoro per venerdì 31 maggio e consegna un pacchetto di 5 giorni di sciopero in mano al Cdr.
La redazione continuerà a fare ogni sforzo per garantire un giornalismo libero, di qualità e fedele alla tradizione de L’Espresso.
uovo cambio con polemiche alla direzione dell’Espresso, arriva Emilio Carelli che prende il posto di Enrico Bellavia. L’assemblea di redazione proclama lo sciopero
Continuano a essere mesi concitati per L’Espresso. Cambiano le proprietà, cambiano i direttori ma ancora si fatica a trovare un equilibrio e una serenità che riesca a mettere d’accordo tutti.
L’ultima grana riguarda la nomina di Emilio Carelli, giornalista ed ex parlamentare M5S, alla direzione del settimanale, prendendo il posto – dopo poco più di quattro mesi – di Enrico Bellavia. Si tratta del quarto avvicendamento nel giro di due anni (con tre diverse proprietà). Una decisione che ha scatenato il putiferio tra i giornalisti della redazione.
Andiamo per ordine. Il Gruppo Espresso (oggi di proprietà dei petrolieri campani Ammaturo) ha annunciato la nomina di Carelli motivandola come una decisione che “rientra nel disegno strategico del Gruppo di posizionare L’Espresso sempre più all’insegna di un giornalismo di approfondimento di stampo anglosassone”.
CHI E’ EMILIO CARELLI, NUOVO DIRETTORE DELL’ESPRESSO
Emilio Carelli vanta un lungo e autorevole curriculum da giornalista. Vicedirettore del Tg5, direttore di TgCom24 e fondatore e direttore di SkyTg24, con una parentesi da parlamentare nella precedente legislatura. Nel marzo 2018 venne eletto con ilM5S da cui esce nel febbraio 2021 per aderire prima a Coraggio Italia e poi a ‘Insieme per il futuro’ di Luigi Di Maio. Carelli lascia il ruolo di amministratore delegato assunto con l’arrivo del nuovo editore.
L’ASSEMBLEA DI REDIAZIONE PROCLAMA LO SCIOPERO
Una decisione che, come dicevamo, non è affatto piaciuta al Comitato di redazione che ha vergato una dura nota con minaccia di sciopero: “L’Espresso cambia oggi il terzo direttore in meno di un anno. Un fatto grave – si legge – perché dovuto all’ennesimo tentativo di intromissione dell’azienda sul contenuto degli articoli: tentativo a cui il direttore uscente Enrico Bellavia si è opposto garantendo la storia e la tradizione del nostro giornale.
Il numero in edicola venerdì, per merito del lavoro della redazione e del direttore che ringraziamo, rappresenta il nostro modo di fare giornalismo. Una pratica che rischia di essere compromessa. Alla luce di questi fatti – è l’ammonimento – l’assemblea di redazione proclama l’astensione dal lavoro per venerdì 31 maggio e consegna un pacchetto di 5 giorni di sciopero in mano al Cdr. La redazione continuerà a fare ogni sforzo per garantire un giornalismo libero, di qualità e fedele alla tradizione de L’Espresso”.
LA RISPOSTA DEL GRUPPO ESPRESSO
La società L’Espresso Media spa ha risposto: “L’Editore ritiene doveroso precisare che l’unico cambio di Direzione è intervenuto nel gennaio 2024 a causa delle dimissioni volontarie rassegnate da Alessandro Mauro Rossi. Con riferimento al secondo cambio che ha riguardato il (Vice) Direttore Enrico Bellavia, è opportuno precisare che lo stesso è stato chiamato – con nomina di sei mesi – a traghettare il settimanale verso un nuovo modello editoriale, al fine anche di agevolare un consistente risanamento economico della Testata rilevata a dicembre 2023.
Completata questa fase, l’Editore, nel ringraziare – nuovamente – Enrico Bellavia per quanto sino ad ora svolto e nel pieno delle facoltà previste dalla legge, ha individuato in Emilio Carelli la figura più adatta a ricoprire il ruolo di Direttore; con la certezza che quest’ultimo possa attuare appieno la linea Editoriale. L’Espresso Media respinge – inoltre – fermamente qualsiasi accusa di intromissione da parte dell’Azienda sul contenuto degli articoli ed invita, a tal uopo, il CdR a un incontro chiarificatore con lo spirito costruttivo, di collaborazione e trasparenza che ha finora improntato il rapporto professionale”.
Nuovo cambio alla direzione dell’Espresso, arriva Emilio Carelli che prende il posto di Enrico Bellavia.
Emilio Carelli, giornalista ed ex parlamentare M5S, alla direzione del settimanale, prendendo il posto – dopo poco più di quattro mesi – di Enrico Bellavia. Si tratta del quarto avvicendamento nel giro di due anni (con tre diverse proprietà). Una decisione che ha scatenato il putiferio tra i giornalisti della redazione.
Il Gruppo Espresso (oggi di proprietà dei petrolieri campani Ammaturo) ha annunciato la nomina di Carelli motivandola come una decisione che “rientra nel disegno strategico del Gruppo di posizionare L’Espresso sempre più all’insegna di un giornalismo di approfondimento di stampo anglosassone”.
Emilio Carelli vanta un lungo e autorevole curriculum da giornalista. Vicedirettore del Tg5, direttore di TgCom24 e fondatore e direttore di SkyTg24, con una parentesi da parlamentare nella precedente legislatura. Nel marzo 2018 venne eletto con ilM5S da cui esce nel febbraio 2021 per aderire prima a Coraggio Italia e poi a ‘Insieme per il futuro’ di Luigi Di Maio. Carelli lascia il ruolo di amministratore delegato assunto con l’arrivo del nuovo editore.
LA RISPOSTA DEL GRUPPO ESPRESSO
La società L’Espresso Media spa ha risposto: “L’Editore ritiene doveroso precisare che l’unico cambio di Direzione è intervenuto nel gennaio 2024 a causa delle dimissioni volontarie rassegnate da Alessandro Mauro Rossi. Con riferimento al secondo cambio che ha riguardato il (Vice) Direttore Enrico Bellavia, è opportuno precisare che lo stesso è stato chiamato – con nomina di sei mesi – a traghettare il settimanale verso un nuovo modello editoriale, al fine anche di agevolare un consistente risanamento economico della Testata rilevata a dicembre 2023.
Completata questa fase, l’Editore, nel ringraziare – nuovamente – Enrico Bellavia per quanto sino ad ora svolto e nel pieno delle facoltà previste dalla legge, ha individuato in Emilio Carelli la figura più adatta a ricoprire il ruolo di Direttore; con la certezza che quest’ultimo possa attuare appieno la linea Editoriale. L’Espresso Media respinge – inoltre – fermamente qualsiasi accusa di intromissione da parte dell’Azienda sul contenuto degli articoli ed invita, a tal uopo, il CdR a un incontro chiarificatore con lo spirito costruttivo, di collaborazione e trasparenza che ha finora improntato il rapporto professionale”.
DI CHI E’ OGGI LA PROPRIETA’ DELL’ESPRESSO
E’ bene anche ripercorrere le fasi di proprietà del settimanale, fondato 68 anni fa da Arrigo Benedetti ed Eugenio Scalfari, è diventato a fine 2023 di proprietà al 100% del gruppo Ludoil Energy della famiglia Ammaturo. Il 27 giugno 2022 era passato dal gruppo Gedi a Bfc Media, il gruppo che fa capo all’imprenditore Danilo Iervolino.
Ecco la ricostruzione di Maria Scopece su Start Magazine lo scorso 12 dicembre 2023: “Il Gruppo Ludoil Energy della famiglia Ammaturo – riferiva una nota del gruppo – acquista il 51% de L’Espresso Media da BFC Media che fa capo a Danilo Iervolino. Contestualmente Alga del Gruppo Ammaturo vende il 24,3% di BFC Media a IDI S.r.l., società di Danilo Iervolino”. Dunque, da un lato sale la quota di Ammaturo dal 49% al 100% dell’editrice de L’Espresso e dall’altro Iervolino rafforzare la quota in BFC Media che edita, tra le altre, l’edizione italiana della rivista Forbes. A giugno 2022 Bfc Media aveva acquistato il settimanale attraverso la sua controllata L’Espresso Media, partecipata al 51% da Bfc Media (di cui Iervolino detiene la quota di controllo) ed al 49% dalla Idi a socio unico Danilo Iervolino. Il valore dell’operazione era stato 4,5 milioni di euro”.
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