Su 2.400 persone sorteggiate più della metà dei palermitani ha rinunciato all’incarico di scrutatore: sono oltre 1.700. Ora il Comune è alla ricerca dei sostituti. Nuove elezioni, vecchi problemi per i seggi a Palermo, dove a fatica l’ufficio elettorale comunale sta formando i seggi, come accaduto per le elezioni del 2022 quando mancarono diversi presidenti di seggio, in concomitanza con una partita di calcio. A scoraggiare gli scrutatori designati sarebbe innanzitutto l’impegno gravoso di dover restare nei seggi per circa tre giorni, tra operazioni preliminari, i due giorni di votazione e le ore relative allo spoglio. Il tutto a fronte di un pagamento di 110,40 euro per gli scrutatori, secondo la circolare del Viminale, mentre per i presidenti di seggio è previsto un compenso di 138 euro. Compensi considerati troppo bassi, come già era emerso nel 2022. Secondo Repubblica, anche a Catania le rinunce incassate dal Comune sono altissime.
Europee, a Palermo oltre 1.700 scrutatori rinunciano all’incarico
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