“Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle europee. Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della Presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di “una piccola Italia in una piccola Europa” di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco. Dopo aver consultato il direttivo del partito, io ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l’obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l’8 e il 9 giugno”, ha scritto Calenda annunciando la sua candidatura.
Italia viva critica la sua decisione: “Diceva ‘Non mi candiderò mai alle Europee per dimettermi il giorno dopo. Sarebbe una truffa per gli elettori’. Anche su questo evidentemente Carlo Calenda ha cambiato idea”, ha detto l’eurodeputato di Italia Viva Nicola Danti vicepresidente di Renew Europe.
“Già, Calenda: perché prendere in giro gli elettori?”, ha scritto su X Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, commentando il video da lui postato in cui si vede il leader di Azione Carlo Calenda durante una puntata di gennaio del programma Tagadà: “Candidarmi? Io no, perché penso si debba candidare chi va in Europa. Se si candida chi sa già di non andare in Europa è uno svilimento, una presa in giro degli elettori. E perché io devo prendere in giro gli elettori?”, diceva Calenda rispondendo alla giornalista Tiziana Panella.
“Carlo Calenda non è un candidato: è un pagliaccio”, commenta su X Luciano Nobili, componente della cabina nazionale di regia di Italia Viva, postando un’intervista video di qualche tempo fa, in cui il leader di Azione Carlo Calenda diceva: “Il Parlamento europeo è un luogo estremamente serio e importante. Vanno mandati candidati che sono poi disponibili ad andarci veramente perché altrimenti la politica diventa un gioco e se diventa un gioco poi non ci dobbiamo sorprendere se gli elettori non vanno a votare. Quindi non mi candiderò alle Europee”.