La White Queen of Laundries, azienda leader nel napoletano del settore lavaggio, noleggio e sanificazione per il settore alberghiero, ristorazione e sanitario in pochi anni si è imposta nel settore. Nasce nel 2017 dall’idea dei fratelli Barbuto Ferraiuolo Nicola e Lorenzo. Nicola direttore commerciale dell’azienda ci racconta la nascita e lo sviluppo di questa giovane realtà del Sud Italia.
Origini e sviluppo dell’azienda?
La nostra è un’azienda familiare che nasce dalla collaborazione con mio fratello, è un’azienda giovane che grazie a scelte virtuose di gestione e di lunga visione ha avuto accesso ai fondi del PNNR, abbiamo uno stabilimento di 10000 mq diviso in due opifici, che opera da un lato con i grandi gruppi alberghieri come Best western ed Holiday Inn e dall’altro col settore sanitario, e strutture ospedaliere pubbliche e private disponendo di ogni certificazione sanitaria necessaria, ad oggi abbiamo un fatturato di 3 milioni di euro e 40 dipendenti, i nostri servizi vengono erogati in tutta la Campania ma stiamo iniziando a collaborare con strutture ricettive nel Lazio.
Come mai questa scelta imprenditoriale?
Abbiamo scelto di investire in questo settore perché è socialmente molto stimolante permettendoti di relazionarti con molte realtà imprenditoriali del settore sanitario.
Perché si affidano a voi?
Noi garantiamo sempre al cliente un prodotto di alta qualità certificata in tal modo sono gli stessi clienti, catene alberghiere o cliniche a cercarci. Ad esempio garantiamo per gli alberghi oltre all’igiene, una biancheria sempre bianca grazie ad un processo a monte di depurazione dell’acqua per evitare opacità nei tessuti. Siamo un partner affidabile sia perché facciamo parte delle aziende virtuose inserite nelle white list, avendo aderito ad un patto antiracket, sia perché il nostro focus è quello di investire in tecnologie avanzate ed energie pulite che ci hanno permesso di aderire ai finanziamenti europei. Per fare ciò è necessaria anche una selezione del personale con casellario giudiziario immacolato sia dei lavoratori dello stabilimento sia dei guidatori.
Lavorando con attività ricettive avete attraversato il difficile periodo del Covid, come è stata affrontata questa situazione?
In parte siamo riusciti ad ammortizzare le perdite grazie alla fornitura di servizi nel settore sanitario che in quel momento ha attraversato un momento, come noto, assai delicato, dall’altra abbiamo sfruttato un periodo in cui il lavoro non era a pieno ritmo per focalizzarci su strategie imprenditoriali future una volta terminata l’emergenza sanitaria ponendoci degli obiettivi ben precisi per ripartire al meglio.
Lei rappresenta un esempio virtuoso di una giovane azienda, con scelte etiche ben precise dall’antiracket alle politiche Green, sente la vicinanza dello stato?
Sì oltre alla possibilità di accedere a fondi europei legati ad una gestione sana ed oculata dell’azienda anche la politica nazionale si sta muovendo bene dando opportunità alle nuove aziende visto che il nostro territorio è zona ZES, zone economiche speciali, con che possono che beneficiare di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative. Questo permette di emergere nelle realtà più complicate di poter emergere. In Italia c’è bisogno anche che lo Stato aiuti le aziende nelle politiche lavorative tenendo in Italia i giovani meritevoli, senza andare all’estero puntando sulla formazione sulla scuola e sulle istituzioni sanitarie. Ai nostri giovani deve convenire rimanere in Italia e non andare all’estero.
Il primo consiglio che darebbe ad un giovane che vuole fare impresa?
Cuore e amore, presupposti imprescindibili per fare qualsiasi cosa.