Per la prima volta in Italia, è stato trovato del Fentanyl, come sostanza da taglio, in una dose di eroina. Dopo il sequestro al Sert di Terni, il Ministero della Salute ha immediatamente attivato il Piano nazionale di prevenzione contro una sostanza che, solo in America, tra la fine degli anni ’90 ed il 2022, ha mietuto un milione di vittime.
La “droga degli zombie” o Fentanyl è un oppioide, così come eroina e morfina, ma molto più potente: secondo l’agenzia federale anti droga statunitense, vale 100 volte la morfina e 50 volte l’eroina in capacità di suscitare rilassamento ed euforia. Si tratta, a tutti gli effetti, di una sostanza legale, utilizzata come anestetico ed analgesico anche nelle strutture ospedaliere italiane, ma in America sono anni che uccide fino a 200 persone al giorno. A questo punto, viene da chiedersi: perché c’è così tanta differenza con l’Europa e, data la recente scoperta di Terni, oltre all’aumento in consumo di Fentanyl in Spagna e un ragazzo di 18 anni morto di overdose a Canne, è possibile che un epidemia, come quella americana, possa arrivare anche da questa parte dell’Atlantico?
Intanto, conviene convincersi del fatto che una parte dell’Europa è già stata colpita duramente dalla piaga dell’oppioide: in Estonia, tra i primi anni 2000 ed il 2020, sono morte 1600 persone per abuso di oppioidi sintetici, primo fra tutti il Fentanyl. Il numero spaventoso di vittime è dovuto alla facilità con cui si rischia l’overdose: una dose di eroina (0,002 g) equivale a 100 microgrammi (un microgrammo è un milionesimo di grammo) di Fentanyl: una droga praticamente impossibile da assumere. Bastano tra i 2 e i 3 milligrammi per uccidere una persona, dato che i recettori oppiodi del cervello, intaccati dal Fentanyl, sono responsabili, oltre che della percezione del dolore, anche del controllo della respirazione. In un paese in cui il sistema sanitario è estremamente frammentato e in mancanza di un controllo universale, è facile rischiare che i medici finiscano per sovra-somministrare farmaci estremamente richiesti da pazienti in difficoltà. Rischiare, quindi, che laboratori illegali capiscano come produrre la sostanza in autonomia, per poi venderla.
Il sistema sanitario ha quindi giocato un ruolo importante nel tenere il Fentanyl il più lontano possibile dall’Europa, ma il problema adesso risiede nel “taglio” di altre sostanze. Perché spesso, chi ne assume, non è neanche consapevole di farlo. E la dose trovata a Terni è solo la prova di quanto sia letale il mercato degli oppiodi. Il Ministero della Salute ha chiesto, a tutte le regioni, di diffondere consapevolezza ai propri cittadini: siamo ancora in tempo per evitare l’emergenza.