La sfiducia al Primo Ministro Barnier manda in fumo la stabilità istituzionale della Quinta Repubblica e apre ad uno scenario contrassegnato da una crisi politica senza precedenti, che se non arriva ad una rapida soluzione rischia di ripercuotersi in Europa e nei rapporti della Francia e il resto del mondo, perché è membro del Consiglio di sicurezza dell’ ONU ed è unico Paese dell’ UE ad avere centrali nucleari. Macron è stato stretto nella morsa Le Pen- Melenchon e deve cercare di risolvere la crisi al più presto, magari con una soluzione alternativa ma con possibilità sempre più risicate e con una situazione finanziaria che vede crescere il debito pubblico in maniera esponenziale e con un deficit che supera abbondantemente il 6%. La manovra oggetto dello scontro con il governo Barnier era quello di ridurre il debito pubblico entro il 2029 al 3%. Gli avvertimenti del Premier uscente e dello stesso Macron non sono bastati a scongiurare il voto di sfiducia. La crisi politica indotta dalla manovra alquanto azzardata, fatta dal Presidente della Repubblica, con la creazione di un governo formato da forze politiche spesso in contrasto tra di loro, mette sotto i riflettori l’inedita e gravissima situazione in cui versa la Francia. Macron non può fare altro che fare incarico a un nuovo Primo Ministro di sua fiducia e prolungare l’ agonia. La situazione economica del Paese da anni vive di alti e bassi , ma in quest’ ultimo anno si è aggravata al pari di quella tedesca. Una crisi che contagia tutti i Paesi UE, al pari di una costante frammentazione del quadro politico interno di molti Stati membri. La Germania messa in ginocchio da una grave crisi economica e politica è già in campagna elettorale con il pericolo di un’estrema destra che avanza minacciosa e con l’unica prospettiva di varare dopo le elezioni un governo di unità nazionale che vedrebbe insieme Socialdemocratici e CDU , quest’ ultima dovrebbe esprimere il Cancelliere. Tornando alla crisi di Parigi , Macron appare sempre di più un Presidente al crepuscolo stretto da una crisi interna e responsabilità internazionali sempre più incombenti .Ne conseguirà un vuoto a livello europeo che nemmeno Ursula von der Leyen, con la sua politica dei due forni riuscirà a colmare. L’ Unione europea a sua volta è stretta dalla morsa della rivalità tra Usa e Cina. Un puzzle difficile a comporsi .
Francia: la stabilità della quinta Repubblica è andata in fumo
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