L’Assemblea nazionale francese, dopo tre turni di votazioni, ha rieletto presidente Yaël Braun-Pivet, la candidata di Renaissance, per pochi voti di scarto rispetto al candidato del Nuovo fronte popolare, il comunista André Chassaigne. Un risultato, questo, che inciderà sulla designazione del premier. La candidata dell’alleanza presidenziale Yaël Braun-Pivet, con 221 voti, è stata riconfermata presidente dell’Assemblea nazionale francese per un secondo mandato. Dopo di lei il più suffragato dopo di lei, con 207 voti è stato il leader del partito comunista André Chassaigne, dell’alleanza di sinistra Nuovo fronte popolare (Nfp), seguito dal candidato del Rassemblement, national Sébastien Chenu, con 141 voti. L’elezione presidenziale è avvenuta già al terzo scrutinio, quando è sufficiente la maggioranza relativa dell’Assemblea, e non quella assoluta come nelle prime due votazioni. Alla prima votazione Chassaigne aveva raccolto intorno a sé una maggioranza di 200 voti, contro i 124 di Braun-Pivet e i 142 di Chenu, mentre Charles de Courson (Liot, centro) si era fermato a 18 preferenze, Philippe Juvin (Les Républicains) a 48, e Naïma Moutchou (Horizons) a 38 voti. Ma già alla seconda votazione la situazione iniziava a delinearsi con la candidata di Renaissance che riusciva a raggiungere i 210 voti della maggioranza relativa, grazie alla rinuncia di Moutchou e Juvin. Braun-Pivet, già eletta nel 2022, era stata la prima donna a ricoprire questa carica nel Paese.