Tutto pronto per i lavori del vertice G7 in Puglia, precisamente a Borgo Egnazia. Da giovedì 13 a sabato 15 giugno i vertici dell’Occidente si ritrovano e, innegabilmente, per la premier Giorgia Meloni questo è un banco di prova chiave.
Come da tradizione, prenderanno parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dal Paese che detiene la presidenza di turno, in questo caso appunto l’Italia. Sono attese 15 delegazioni, fra Paesi e istituzioni, per un totale di circa un migliaio di persone.
L’evento vedrà la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo dei 7 Stati membri, oltre al Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in rappresentanza dell’Unione Europea.
In occasione del vertice del G7, come da prassi consolidata da tutti gli Stati in occasione di eventi simili, le frontiere nazionali terrestri, marittime e aeree vengono temporaneamente soggette a controlli.
Scatta quindi la sospensione del regime ordinario di libertà di movimento all’interno dell’Area Schengen, come previsto dagli articoli 25 e 27 del Regolamento UE 2016/399 del 9 marzo 2016. Come chiarisce il Ministero dell’Interno del governo Meloni, il ripristino dei controlli alle frontiere in Italia è scattato dalle ore 14 del 5 giugno e durerà fino alle 14 del 18 giugno.
Si adegua necessariamente anche Aeroporti di Puglia, che fa sapere in una nota ufficiale che, “in occasione del vertice G7 previsto dal 13 al 15 giugno prossimi, su disposizione del ministro dell’Interno, verranno ripristinati i controlli di frontiera per tutti i passeggeri dei voli internazionali in arrivo e in partenza, a partire dalle ore 14 del 5 giugno fino alle 14 del 18 giugno”.
Inoltre, nel rispetto delle necessarie misure di sicurezza e su indicazione delle competenti autorità, negli scali di Bari, Brindisi e Grottaglie, potranno essere previste restrizioni alla viabilità e alla sosta nelle aree di parcheggio.
Per questi motivi, l’invito ai passeggeri della società che gestisce il traffico aereo in Puglia è di utilizzare se possibile mezzi pubblici per raggiungere gli aeroporti, anche per evitare eventuali difficoltà che potranno determinarsi in concomitanza all’arrivo delle delegazioni dei Paesi partecipanti al summit internazionale.
Scattano anche il controllo di alcuni tratti del mare, percorsi alternativi e limitazioni al traffico, con l’istituzione di zone rosse di cui ancora non si conoscono i dettagli.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in un incontro preparatorio in Prefettura a Brindisi con le istituzioni locali, parla del G7 di Borgo Egnazia come “una bella opportunità, non solo per l’importanza dell’appuntamento. Sarà una vetrina molto importante per la Puglia – dice -: uno dei tanti modi con cui mostriamo al mondo le nostre bellezze”.
Al centro del G7 di Borgo Egnazia, che arriverà poco dopo le elezioni europee dell’8 e 9 giugno, ci sarà senza dubbio il nodo degli asset russi.
Come ha precisato il commissario Ue agli affari economici, Paolo Gentiloni, a margine del G7 delle Finanze di Stresa, sull’utilizzo dei profitti degli asset russi a favore dell’Ucraina “ci sono ancora molti dettagli da chiarire e approfondire, ma la direzione di marcia è interessante e nel medio periodo penso possa portare ad un accordo al G7 in Puglia”. Stresa è servito alla sostanza di questo processo: “Penso che la conclusione politica ha bisogno ancora di un po’ di lavoro e penso che la sede ideale sia quella politica in Puglia” ha detto Gentiloni.
A rendere di estrema rilevanza questo G7 non è soltanto l’equilibrio geopolitico attuale. Occorre tener conto infatti anche dei risultati delle Europee 2024, con sguardo rivolto soprattutto a quanto espresso alle urne in Francia e Germania.
Il ruolo di Giorgia Meloni potrebbe dunque risultare cruciale. Sotto quest’aspetto, ma non solo, si può parlare di vero e proprio banco di prova per la premier. In una condizione instabile, la sua posizione stabile al governo italiano rappresenta qualcosa di insolito nel clima di cambiamento e irrequietezza politica che si respira.
Riuscire a individuare un punto di sintesi tra le due differenti visioni potrebbe garantirle una posizione internazionale di maggior rilievo. Ciò dinanzi allo sguardo attento dei detrattori del G7, ovvero di parte della comunità internazionale che vede nell’Occidente nel suo insieme un blocco dalla reputazione ormai corrotta.
Al di là dei temi specifici, è compito dei vari leader, Giorgia Meloni compresa ovviamente, riuscire a garantire un’immagine dell’Occidente che non risulti in piena crisi sistemica. Occorre garantire una parvenza di “visione” comune e in questo le giuste alleanze possono risultare fondamentali.
È giunto il momento di guardare al di fuori dei confini del G7 in maniera strutturale. Sguardo rivolto al Sud del mondo, con l’Italia nello specifico che deve garantirsi una nuova Via della Seta, con l’Imec, ovvero il corridoio economico India-Medio Oriente-Resto d’Europa, che occupa uno spazio privilegiato nell’agenda della premier. Si decide ora quanto i porti italiani possano rappresentare dei terminali chiave per il domani.
La premier ne è ben consapevole e potrebbe far valere il suo legame con il premier indiano Modi. L’India rappresenta infatti un Paese strategico per la sicurezza marittima dell’Occidente.
Uno dei temi più caldi, proprio alla luce delle elezioni e dell’annuncio di Macron, è senza dubbio la richiesta del presidente degli Stati Uniti Biden di sfruttare i fondi congelati alla Russia. Se in precedenza i governi francesi e tedeschi avevano evidenziato una posizione prudente in merito, adducendo motivazioni annesse alla stabilità dei mercati finanziari, oggi la situazione non è altro che più complessa.
L’Italia mira a una vera e propria rivoluzione tecnologica. Nella grande sfida tra Stati Uniti e Cina, il nostro Paese mira a individuare una posizione privilegiata. Gli investimenti sull’intelligenza artificiale sono un tema caro a Giorgia Meloni. Questo topic è infatti stato voluto proprio dall’Italia al G7 in Puglia.
Questo è un primo passo cruciale per un’evoluzione che, pur tenendo conto dell’effetto regolatore dell’Ue, a tutela dei diritti della persona e, dunque, dei lavoratori, possa vedere l’Italia emergere rispetto al resto del vecchio continente.