G7. Scontro sull’aborto. Macron attacca Meloni: Non ci sarà nel testo finale del G7. Fonti italiane: Falso, saranno confermati gli impegni di Hiroshima

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La parola ‘aborto’ non dovrebbe essere inserita nel testo finale che sarà approvato dai grandi del mondo a conclusione del G7 in corso a Borgo Egnazia. Secondo l’ultima bozza conclusiva sul vertice la parola, al centro di uno scontro politico, italiano ed internazionale, non sarebbe stata messa nero su bianco. “Reiteriamo i nostri impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla riproduzione”. Una formulazione che non fissa nel documento la parola ‘aborto’, che invece c’era nel comunicato finale del G7 in Giappone. Una conferma, dell’assenza della parola ‘aborto’ nel documento finale, arriva dal presidente francese Emmanuel Macron. “Mi dispiace che non ci sia la parola aborto nel testo finale del G7. Conoscete la posizione della Francia, che ha inserito il diritto all’aborto nella Costituzione. Non è la stessa sensibilità che c’è nel vostro Paese. La Francia condivide una visione di uguaglianza tra uomo e donna, non è una visione condivisa da tutto lo spettro politico. Mi dispiace ma lo rispetto perché è stata la scelta sovrana del vostro popolo” ha commentato Macron rispondendo a una domanda a margine del G7 in Puglia. Un j’accuse pesante quello che arriva dal numero uno dell’Eliseo ed ha come destinatario una sola persona: Giorgia Meloni. Macron, da Borgo Egnazia, quando parla, però, sembra centellinare le parole unicamente in chiave di politica interna. Utilizza il palcoscenico del G7 per sensibilizzare il popolo francese che a fine giugno, dopo la batosta subita dal suo partito alle elezioni europee, sarà chiamato al voto.  A quanto sembra, però, ancora nulla è stato ufficialmente deciso e ci sarà tempo fino a domani perché, dopo il lavoro degli sherpa, il documento deve passare l’esame finale dei leader. Fonti italiane, però, smentiscono tutte le ricostruzioni sul tema che stanno circolando in queste ore. “Nel testo che verrà pubblicato domani non si fa nessun passo indietro” rispetto al comunicato finale del G7 di Hiroshima: dunque lasciano intendere che sul tema dell’aborto “non c’è stata nessuna modifica”. Da Borgo Egnazia trapela che “c’è un esplicito riferimento agli impegni assunti a Hiroshima” e “verranno tutti riconfermati”. La querelle sulla eliminazione o meno della parola ‘aborto’ dal comunicato finale del G7 viene vista da Savelletri come una “strumentalizzazione elettorale, post elettorale, che magari qualcuno ha voluto utilizzare come elemento di disturbo in un G7 che pare fin qui stia andando benissimo”. Che si un tema politico che scalda la ‘politica’ italiana è dimostrato dalle parole della segretaria del Pd Elly Schlein si scaglia contro la presidente del consiglio italiano. “L’Italia dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano in un consesso internazionale come il G7, il governo dovrebbe promuovere l’immagine del Paese restituendo a livello internazionale l’autorevolezza e il profilo che ha sempre avuto. E invece il governo Meloni si presenta davanti agli altri capi di Stato e di governo mettendo in discussione un diritto fondamentale delle donne come quello di scegliere sul proprio corpo. Non ce ne facciamo nulla di una premier donna che non difende i diritti di tutte le altre donne di questo Paese. Una vergogna nazionale, chiedano scusa al Paese”. E non si è fatta attendere la presa di posizione di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, con le parole del ministro Lollobrigida. “Non sta a me commentare, se i presidenti delle grandi Nazioni, capi di Stato e governo, hanno scelto di non inserirlo nel documento ci saranno buone ragioni per non farlo. Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno, se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile”. Bisogna aspettare ancora poche ore per comprendere se la parola ‘aborto’ sarà inserita nel testo finale oppure scomparirà definitivamente dall’accordo tra i grandi del pianeta.

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