Il Governo di Tel Aviv ha deciso di chiudere tutti varchi attraverso i quali transitano gli aiuti umanitari in Palestina. Questa, agli occhi del mondo, sembra una decisione appositamente adottata e organizzata per rovinare il Ramadan, e con il rifiuto intenzionale di rispettare l’accordo di cessate il fuoco, il gabinetto di guerra israeliano ha fatto sapere che il cessate il fuoco a Gaza terminerà solo quando la parte palestinese si dichiarerà d’accordo con la proposta americana per estendere la fase uno e rilasciare metà dei prigionieri israeliani. In questo clima sono diverse migliaia i palestinesi costretti a rompere il digiuno nel traffico mentre i checkpoint israeliani vengono chiusi. Tantissimi sono i palestinesi rimasti bloccati in ingorghi di traffico fermi mentre le truppe israeliane chiudevano i checkpoint, impedendo loro di raggiungere le proprie destinazioni e di rompere il digiuno durante il Ramadan. Questo atto ha suscitato indignazione nel mondo arabo che lo ha inteso come un tentativo di ostacolare ulteriormente la vita quotidiana dei palestinesi durante il sacro mese del Ramadan.