Gianfranco Micciché, uno dei pionieri azzurri, lascia Forza Italia confluendo al Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo

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Intervistato da Repubblica, Gianfranco Micciché ha annunciato l’addio a Forza Italia. Uno dei pionieri azzurri ha deciso di lasciare e nel corso del confronto con il noto quotidiano ha spiegato le ragioni della sua decisione menzionando anche alcuni dei valori del fondatore Silvio Berlusconi che, a detta sua, non ci sarebbero più. Successivamente, un passaggio anche sul suo futuro.

Gianfranco Miccichè, capogruppo del gruppo Misto all’Assemblea regionale siciliana, lascia Forza Italia e aderisce al Movimento per l’autonomia (Mpa) di Raffaele Lombardo e confluisce nel gruppo del movimento all’Ars.

Dice l’ex presidente dell’ARS: «Ho contribuito a fondarla con Silvio Berlusconi e resterà sempre nel mio Dna. La FI concepita in Sicilia da Berlusconi non esiste più. Non c’è più traccia di quel partito liberale che per anni ha portato avanti i veri valori democratici. Non mi identifico in un partito che non riesce neanche a discutere dei diritti civili, basti pensare a quello che è accaduto recentemente in consiglio comunale a Palermo. L’Mpa di Raffaele Lombardo è la scelta più coerente per chi come me si è speso per la Sicilia e per la sua autonomia. Un accordo netto in un momento cruciale per il futuro dell’autonomia. Porterò avanti con determinazione la linea del gruppo che fa parte della maggioranza di governo con la speranza di poterne migliorare le proposte. Sono certo che, se il Presidente Berlusconi fosse ancora tra noi, avrebbe compreso e incoraggiato questo percorso, vedendolo come una necessità per affrontare le sfide che il nostro territorio deve oggi contrastare».

«Nell’augurare all’onorevole Gianfranco Miccichè una proficua prosecuzione della propria esperienza parlamentare, con riferimento alle notizie apprese dalla stampa circa la sua adesione al gruppo parlamentare del Movimento per le Autonomie, si ritiene opportuno sottolineare che già da tempo l’onorevole Miccichè non fa più parte del Gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars e che ad oggi non risulta abbia rinnovato la propria adesione al partito per l’anno in corso». Lo dice una nota della segreteria regionale di Forza Italia.

Senza giri di parole Miccichè ha annunciato e spiegato il suo addio a Forza Italia: “Facciamo un salto indietro, proprio al 1994, a quell’idea del Cavaliere di riunire attorno a un unico progetto le forze liberali, laiche, socialiste, riformiste. Berlusconi nel giro di pochissimi mesi aprì alla destra, con la proposta di votare Fini come sindaco di Roma. Fini prese un impegno che allora mantenne: provare a costruire una destra che si liberasse dalla nostalgia del fascismo, liberale e moderna. Lui, Tatarella, Fisichella, ebbero il coraggio di fare quel passo. Cancellato dalla destra di oggi“.

In questo sensoha aggiunto: “Berlusconi non avrebbe mai permesso quello che sta accadendo. Io sto dando un segnale: questa FI non è quella di Berlusconi, è anonima e totalmente succube degli alleati di governo. Ma lei li ricorda i nomi dei ministri di Forza Italia? Si conosce solo Tajani, basta questo per dire che c’è qualcosa che non va. Le scelte le fanno gli altri”.

Nel futuro di Miccichè, comunque, c’è ancora la politica: “Continuo a fare politica. Intanto sto lavorando per la realizzazione di un convegno sui diritti, per dare un contributo all’aggiornamento della Carta dei diritti, che non sono più quelli del secolo scorso, lo studio, la religione, il voto”.  

“Vorrei battermi per il diritto alla verità, oggi minacciato non solo da fake news veicolate dai social ma pure da un uso improprio delle intercettazioni. Ma lasciamo stare la giustizia. A lei pare normale che al Comune di Palermo non si riesca a far approvare una mozione che consenta la trascrizione dei bambini delle famiglie omogenitoriali? Siamo tornati a 50 anni fa. E tutto per compiacere il governo”.

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