Gianni Alemanno resta in carcere, deve scontare 1 anno e 10 mesi

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Resta in carcere l’ex ministro e sindaco di Roma Gianni Alemanno, arrestato la notte del 31 dicembre scorso dopo la revoca dei servizi sociali. L’ex sindaco, che doveva svolgere attività presso la struttura “Solidarietà e Speranza” è accusato di una «gravissima e reiterata violazione delle prescrizioni imposte e deve scontare una pena a 1 anno e 10 mesi per l’accusa di traffico di influenze illecite, come deciso dal tribunale della Sorveglianza.

In particolare, avrebbe presentato falsa documentazione per giustificare impegni lavorativi ed evitare i servizi sociali, oltre ad aver incontrato in tre occasioni tra marzo e settembre scorsi un pregiudicato, l’ex avvocato Paolo Colosimo, condannato in via definitiva nel 2018 a 4 anni e sei mesi.

La decisione dei giudici non riconosce i quattro mesi svolti ai servizi sociali svolti da Alemanno tra il novembre del 2023 e il febbraio del 2024. La condanna era arrivata nell’ambito di uno dei filoni nati dalla maxi indagine Mondo di Mezzo. I giudici di Sorveglianza erano chiamati a valutare la conferma della detenzione in carcere o il ritorno ai servizi sociali. Nel corso dell’udienza del 24 gennaio scorso l’ex sindaco aveva ammesso di «avere sbagliato e di averlo fatto perché innamorato della politica». I difensori valutano un ricorso in Cassazione per impugnare la decisione della Sorveglianza.

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