Giorgia Meloni e i risvolti positivi della missione Onu

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Giorgia Meloni,  a margine dei lavori dell’Assemblea Generale dell’Onu, nell’incontro con la stampa ha ripercorso gli incontri con gli amministratori delegati di alcune grandi aziende tecnologiche e i vertici bilaterali sostenuti, tracciando un bilancio ‘positivo’ della missione americana:

“L’Italia come sempre ha tracciato le sue priorità, dal sostegno all’Ucraina passando per il lavoro che stiamo facendo nel tentativo di una de-escalation in Medio Oriente, la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il governo dell’intelligenza artificiale, il lavoro che l’Italia sta portando avanti in Africa anche come spunto per un nuovo modello di cooperazione, il tema della lotta ai trafficanti di esseri umani”, ha detto Meloni a proposito del suo discorso  al Vertice per il Futuro.  

Preoccupata dalla situazione in Libano e per i nostri soldati, ho chiesto garanzie all’Onu:

“La situazione in Libano mi preoccupa. La grande sfida è arrivare a un cessate il fuoco e a una de-escalation. Israele ha il diritto a difendersi ma una guerra su larga scala non conviene a nessuno. Noi stiamo continuando a passare i nostri messaggi di moderazione, lavoriamo con i nostri alleati anche come presidenza G7 per valutare quali iniziative da portare avanti ma ci sono delle interlocuzioni che si stanno muovendo ma partendo dalla necessità di fare tutti qualche passo indietro “Credo – ha aggiunto – che siano preziosi i nostri soldati in Libano, credo che siano rispettati da tutti e che possano avere un ruolo importante una volta che cessi la parte più drammatica che stiamo vivendo”. Quanto a un loro eventuale ritiro “non sono iniziative che l’Italia prende autonomamente, sono valutazioni da fare in seno all’Onu e con i propri alleati”, aggiungendo: “Abbiamo chiesto all’organizzazione di concentrarsi sulla sicurezza dei nostri soldati”.

Dopo gli incontri con i vertici di Google, Motorola e Open IA a New York, ma anche con Elon Musk, “mi pare che ci siano molti spunti sui quali si può efficacemente lavorare. Molte di queste aziende già investono in Italia, io sto cercando di capire quali possano essere gli elementi sui quali l’Italia è maggiormente attrattiva. Per esempio,  – sul tema di tutto quello che riguarda l’ingegneristica noi siamo considerati assolutamente un punto di riferimento. Quello che posso dire che vedo è che da parte di queste grandi aziende, ma non solo delle grandi aziende dell’hi-tech, delle grandi aziende dell’innovazione, si vede che c’è un ambiente favorevole agli investimenti e quindi c’è assolutamente positività. Sono ottimista, non fatemi dire di più perché chiaramente sono cose sulle quali prima i risultati si portano a casa e poi eventualmente se ne parla”

Meloni: No a una riforma dell’Onu che crea nuove gerarchie:

Sulla questione della riforma dell’Onu e in particolare del Consiglio di Sicurezza “l’Italia ha tenuto una posizione chiara”. Sottolineando che “il multilateralismo funziona se ha organismi che funzionano” e “proprio per questo non bisogna rischiare di fare delle riforme che servono a creare nuove gerarchie o ad accontentare qualcuno, magari escludendo i più, e noi non siamo favorevoli”. L’Italia, ha proseguito Meloni parlando a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, “è favorevole a qualsiasi riforma che possa effettivamente far sentire tutti quanti più coinvolti”.

Michael Jackson e i motivi della sua citazione:

“Potrei parlare ore di Michael Jackson, io sono stata una sua grandissima fan e non scherzavo quando ho detto ‘my english teacher’ perché ho iniziato a cimentarmi con l’inglese per cercare di capire cosa dicessero i testi delle sue canzoni”. Così Meloni, rispondendo ai giornalisti dopo che  nel discorso all’Atlantic Council, aveva citato il cantante come suo “prof d’inglese”.

“Quindi – ha aggiunto – lo ringrazierò a lungo per avermi aiutato a parlare l’inglese dignitosamente. La mia canzone preferita? E’ ‘Man in the mirror’, che ho citato”.

Giorgia Meloni, intervenendo al Vertice della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu:

“L’Italia – ha sottolineato – è parte attiva e persegue gli impegni assunti in tutti i contesti multilaterali, a partire dal G7. Siamo contrari all’uso delle droghe e non crederemo mai che esista un diritto all’uso delle droghe. Esiste invece il dovere di agire prima che queste sostanze possano causare danni irreparabili. Siamo certi della crescente necessità di trasmettere messaggi chiari. Le droghe distruggono la vita delle persone. Tutte le droghe sono dannose e chi sostiene il contrario inganna le persone. Le istituzioni devono fare tutto il possibile per combattere la produzione e il traffico di droghe, investire nella prevenzione e sostenere coloro che si impegnano nel trattamento e nella riabilitazione”.

“Il governo italiano ha rafforzato il suo impegno nel contrasto alle droghe sintetiche, adottando uno specifico Piano Nazionale di Prevenzione contro l’abuso deviato di fentanyl e altri oppioidi sintetici”, ha sottolineato il premier. “Abbiamo elaborato una strategia a tutto tondo concentrandoci su specifiche linee d’azione: informare le categorie a rischio e sensibilizzarle; procurarsi antidoti e standardizzare le procedure di laboratorio; rafforzare i controlli per tenere questa droga fuori dal territorio e impedirne l’uso non medico; monitorare il web e attivare i servizi di emergenza in caso di overdose”.

Per Meloni, “la prevenzione, in particolare la prevenzione precoce, resta il nostro punto di partenza. Insieme alla necessità di fare rete, perché solo facendo rete possiamo unire gli sforzi e incoraggiare il flusso di informazioni per proteggere la vita dei nostri cittadini”.

Biden ha chiesto l’intervento di Meloni all’Onu contro le droghe:

Il vertice contro le droghe sintetiche è stato fortemente voluto da Joe Biden di fronte a un’emergenza che solo negli States conta 75mila morti l’anno. È stato lo stesso Presidente americano a chiedere alla premier di intervenire, per illustrare il piano messo a punto dal governo italiano per contrastare l’uso improprio di fentanyl e oppiodi sintetici. Benché nel nostro Paese il consumo di droghe sintetiche non ricalchi affatto i numeri drammatici registrati negli Usa, l’esecutivo Meloni a marzo scorso ha messo in piedi una strategia, con tanto di stretta, per prevenirne e arrestarne l’avanzata.

Il contrasto alle droghe sintetiche anche al G7 dei ministri dell’Interno:

Prevenzione e contrasto delle reti criminali internazionali responsabili della diffusione delle droghe sintetiche, in particolare del Fentanyl, saranno i temi al centro di una delle sessioni del G7 dei ministri dell’Interno che si terrà il 3 e il 4 ottobre a Villa Orsini, residenza d’epoca del XVIII secolo a Mirabella Eclano, in Irpinia.

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