Giorgia Meloni e l’encomio al carabiniere Luciano Masini che ha sparato all’egiziano a Villa Verucchio. Aperta la riflessione sull’uso legittimo delle armi

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Giorgia Meloni è favorevole all’idea di cambiare la legge per tutelare i componenti delle forze dell’ordine indagati per eccesso colposo di legittima difesa. Con la maggioranza che è pronta a usare le sue parole come trampolino di lancio, anche se sono in tanti a far notare che modificare una norma così delicata non è una passeggiata.

La premier, nel corso della conferenza stampa annuale, ha chiesto un encomio per il luogotenente dei Carabinieri Luciano Masini, che a Villa Verucchio, vicino a Rimini, ha sparato a Muhammad Sitta, il giovane egiziano che nella notte di Capodanno ha accoltellato due persone e si stava avvicinando, con il coltello in mano, anche a Masini. Sitta è poi morto e il Carabiniere è indagato. Un atto dovuto, hanno spiegato gli inquirenti, funzionale soprattutto all’autopsia.

La premier ha difeso a spada tratta l’Arma e annunciato che ha chiesto al comandante Salvatore Luongo di far sostenere al corpo dei Carabinieri le spese processuali di Masini. “Il maresciallo – dice Meloni – ha fatto il suo lavoro”. E a chi le chiedeva di una possibile modifica legislativa ha risposto: “Ci dobbiamo porre problema che sovente le forze dell’ordine temono di fare bene il loro lavoro perché spesso accade che si trovino in un calvario giudiziario, credo che un approfondimento sulle norme vada fatto, ne parleremo con Piantedosi per capire insieme come si possa mettere fine a questo fenomeno”.

Non risultano ancora presentati disegni di legge in materia, ma Fratelli d’Italia è pronta a lavorarci, d’intesa con i sindacati delle forze dell’ordine. Poiché la premier, però, ha detto di voler parlare del tema con il titolare del Viminale, non si può escludere che un disegno di legge arrivi dal governo. L’intenzione di lavorarci, a Palazzo Chigi come al Viminale, c’è tutta.

Sul come modificare la legge, per ora le ipotesi in campo sono due. Ne ha parlato pochi giorni fa con Huffpost il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami. Modificare l’articolo 53 del codice penale, che disciplina l’uso legittimo delle armi, oppure – con un’operazione che definire rocambolesca è riduttivo – far sì che quando un agente spara a qualcuno mentre sta facendo il suo lavoro, se c’è la necessità di fare un processo, parte in causa non sia il singolo agente, ma all’intero corpo di polizia, mentre al momento, in Italia la responsabilità penale, reale o presunta che sia, è personale.

La difesa personale con l’uso più agevole delle armi – per difendersi in casa come sul lavoro – è un tema caro al centrodestra. C’è però chi, memore dell’esperienza del governo gialloverde – quando fu cambiata la norma sulla legittima difesa, con molte difficoltà – invita alla cautela. Perché ricorda che le ragioni contrarie alla modifica possono essere politiche ma anche tecniche. “Stiamo con i piedi per terra – ragiona un leghista – se riusciamo a cambiare la legge va bene, ma ora è prioritario stare vicini alle forze dell’ordine. E approvare in fretta il ddl sicurezza”. La citazione non è casuale, perché nel ddl sicurezza c’è una norma che raddoppia il rimborso spese per le forze dell’ordine che vengono indagate per fatti che vengono loro contestati durante il lavoro. E ne dispone l’anticipo. Il ddl sicurezza, però, è in Parlamento da più di un anno e sarà modificato in Senato. Sarà approvato, quindi, dopo una nuova lettura alla Camera che avverrà a primavera inoltrata.

Al di là degli aspetti procedurali, le parole di Meloni sono state apprezzate dalla maggioranza: “Non sono più tollerabili i processi mediatici che preventivamente mettono alla gogna poliziotti e carabinieri mentre assolvono chi ha commesso reati, minimizzandoli. Giusto e legittimo attribuire un encomio ufficiale al maresciallo Masini che ha fermato l’accoltellatore di Verucchio, nel Riminese”, dice il leghista Jacopo Morrone. Per il senatore di FdI Marco Silvestroni, la richiesta di encomio per Masini è “sacrosanta”. “Se verrà dato, come auspico, il riconoscimento – aggiunge – sarà una vittoria di tutti quegli uomini e donne delle forze dell’ordine che si sacrificano quotidianamente per mantenere fede al loro giuramento”. Per Forza Italia parla Maurizio Gasparri: “I Carabinieri hanno ragione e vanno difesi”, dice.

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