Giorgia Meloni tra Divinazione Expo e la valorizzazione dell’Italia e dei suoi punti di forza

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Per nove lunghi giorni, il mondo agricolo si è dato appuntamento a Siracusa, nel G7 più lungo della storia. Il ministro Francesco Lollobrigida ha organizzato e promosso Divinazione Expo (21-29 settembre) – che coinvolgesse tutta la città e tutti gli appassionati. «Un evento inclusivo», lo ha definito in più occasioni.

Nove giorni in trasferta non erano una scommessa facile da vincere e  la grande esposizione agricola ha dimostrato che fare un grande evento al Sud, senza troppi intoppi non è una missione impossibile e anche le regioni meridionali potrebbero mettere in moto un sistema fieristico fino ad ora pressoché inesistente.

Altra immagine che rimarrà è quella dei giovani e giovanissimi  visti in fila di giorno negli stand e la sera a teatro, negli spettacoli di fine giornata. Importante  il coinvolgimento delle scuole e per le nuove generazioni è stato annunciato anche il Servizio civile agricolo.

Lollobrigida ha parlato di 400mila persone ma  bisogna tenere conto che dentro ci sono le associazioni con i soci accorsi in massa (Coldiretti ha senz’altro vinto per presenze a giudicare dalla quantità di magliette e cappelli di colore giallo incontrate nel centro storico), le tante scuole coinvolte e ovviamente i turisti che normalmente scelgono Siracusa per trascorrere gli ultimi giorni di settembre, con o senza Expo.

Si è centrato l’obiettivo di un G7 non esclusivo e per la prima volta aperto al pubblico con Lollobrigida che ha voluto ringraziare i residenti:  «Ho voluto salutare tutti coloro che, a proprie spese, sono stati protagonisti di questo evento, che hanno dovuto subire qualche asperità, e avranno la soddisfazione di sapere che il mondo oggi parla di Siracusa».

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, pone l’accento sulla valorizzazione dell’Italia e dei suoi punti di forza: “Il Governo sta portando avanti un’ampia strategia che ha un triplice obiettivo: aumentare il senso di appartenenza nazionale, contribuire al nostro sviluppo economico, costruire un modello di crescita diffuso e capace di coinvolgere ogni angolo della nostra Nazione. Strategia che, prendendo in prestito il titolo di quest’iniziativa, affonda le sue radici nella grande ricchezza del patrimonio italiano e punta con le sue fronde al traguardo più ambizioso: il benessere e la prosperità dell’Italia. Occorre aumentare il senso di appartenenza nazionale, contribuire al nostro sviluppo economico, costruire un modello di crescita diffuso e capace di coinvolgere ogni angolo della nostra Nazione.

L’Italia è la Patria del bello. È la Nazione che, più di ogni altra, esprime l’idea stessa di bellezza, sotto ogni sua sfaccettatura. La domanda d’Italia è sempre più forte, e questo ci spinge a lavorare sempre di più per valorizzare ciò che ci rende unici al mondo e per cui siamo amati, apprezzati e – se mi consentite – anche un po’ invidiati. Questa visione ci ha spinto a restituire centralità ad un settore strategico come il turismo, per troppi anni abbandonato e considerato di serie B. Il Governo ha adottato un piano strategico, ha portato avanti una visione chiara e i risultati sono tangibili. Le stime Istat per il 2023 registrano i valori più elevati osservati da sempre dalle rilevazioni sul turismo: oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi presenti sul territorio nazionale. E la tendenza di crescita per il 2024 fa ben sperare. Abbiamo restituito dignità ai lavoratori del comparto, investendo nella loro formazione e nel potenziamento delle loro competenze. Il Governo ha varato riforme attese da anni, come quella per difendere la specificità tutta italiana delle guide turistiche o le norme per combattere l’abusivismo nell’ospitalità extra-alberghiera. Abbiamo utilizzato le risorse del Pnrr per riqualificare l’offerta turistica, sostenendo l’accesso al credito e gli investimenti delle piccole e medie imprese per migliorare l’ospitalità”.

“Abbiamo riservato un’attenzione particolare ai nostri magnifici borghi, ai piccoli Comuni, alle zone interne e montane. Realtà che custodiscono la nostra identità più profonda, e che sono in grado di sviluppare, se adeguatamente sostenute, un’offerta turistica peculiare e di livello. Anche in questo solco, intendiamo proseguire nel cammino per delocalizzare e destagionalizzare l’offerta turistica, decentrandola fisicamente e temporalmente in modo da distribuire i benefici sui diversi territori e nei diversi periodi dell’anno. Tra meno di cento giorni si aprirà il Giubileo e nel 2026 ci aspettano le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Il Governo è al lavoro per dimostrare quanto l’Italia sia capace, ancora una volta, di organizzare e ospitare eventi globali”,

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