Oggi, 18 dicembre, si celebra la Giornata internazionale dei migranti, istituita dalle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza sui diritti e sulle condizioni dei migranti in tutto il mondo. Un’occasione per riflettere sulle sfide globali legate ai fenomeni migratori, ma anche per richiamare l’attenzione sulle lacune delle politiche attuali. Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000, commenta: “Non possiamo continuare a gestire le migrazioni come un problema di ordine pubblico. Il recente accordo tra Italia e Albania è un esempio di come non si affrontano le sfide migratorie. Delegare ad altri Paesi la gestione dei migranti, senza garantire diritti e tutele, rappresenta una violazione della dignità umana e non può essere considerata una soluzione strutturale. Serve un cambio di paradigma, basato sulla solidarietà e sul rispetto dei diritti umani.” Nel 2024, secondo i dati dell’Unhcr, oltre 186.500 persone hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Europa. Di queste, oltre 40.000 erano minori. Nonostante un calo rispetto al 2023, quando gli arrivi erano stati oltre 270.000, il bilancio delle vittime resta tragico: oltre 1.600 persone sono morte nel Mediterraneo centrale solo quest’anno, secondo il report annuale della ong Sos Humanity. L’Italia, in prima linea per l’accoglienza, ha visto sbarcare sulle sue coste 64.846 persone nel 2024 (dato aggiornato al 16 dicembre). Le principali nazionalità di provenienza sono Bangladesh, Siria e Tunisia. Tuttavia, il sistema di redistribuzione europeo rimane inefficace e divisivo, lasciando il peso della gestione quasi esclusivamente ai Paesi di primo approdo. “La rotta del Mediterraneo e i numeri drammatici di questa crisi dimostrano che il modello attuale è fallimentare,” prosegue Sella. “I conflitti in Ucraina, in Medio Oriente e le instabilità in Africa continueranno a generare migrazioni di massa. In questo contesto, l’Europa non può chiudersi o scaricare le responsabilità su Paesi terzi. È necessario un approccio nuovo, capace di affrontare le cause profonde del fenomeno: guerre, disuguaglianze e povertà.” L’associazione Don Bosco 2000 è attiva da anni nell’accoglienza e nell’integrazione dei migranti, con progetti che abbracciano sia l’aspetto umanitario sia quello formativo. “Il nostro impegno è totale,” sottolinea Sella. “Non ci limitiamo a dare un rifugio temporaneo: accompagniamo le persone in percorsi di crescita personale e professionale, affinché possano contribuire alla società in cui vivono. Questo è il nostro modo di testimoniare il valore dell’inclusione e della solidarietà.” In occasione di questa Giornata, l’associazione rinnova il suo appello alle istituzioni italiane ed europee per una gestione umana e solidale delle migrazioni, e invita la società civile a non voltarsi dall’altra parte: “I migranti non sono numeri, ma persone con storie, speranze e diritti. Non possiamo ignorare la loro sofferenza. La solidarietà deve tornare al centro delle politiche migratorie.” |
Giornata internazionale dei migranti 2024: l’appello di Don Bosco 2000 per una gestione umana e solidale dei fenomeni migratori
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