Girl Power

La narrazione cara ad Ursula Albrecht, coniugata Von der Leyen. Prima donna ministro della difesa in Germania, prima donna Presidente della Commissione Europea, confermata per il secondo mandato. Ha introdotto durante il primo mandato una quasi totalità di genere tra uomini e donne. Ma agli inizi del secondo mandato sembra andare in crisi sull’ argomento, perché nonostante la richiesta inviata ai 27 stati membri, di indicare,entro fine agosto, due profili, un uomo e una donna, tra cui poter scegliere per la nomina dei commissari , il suo appello è stato in parte disatteso. È vero che i trattati non prevedono obbligo di quote rosa, ma il fatto che gli stati non abbiano, per la quasi totalità, aderito all’ appello della Presidente, è un segno di debolezza. Intanto i Paesi che vogliono riconfermare gli uscenti,non hanno l’ obbligo di fornire due nomi di genere diverso. Infatti finora i confermati sono quasi tutti uomini: Francia , Polonia, Olanda, Ungheria, ad eccezione della Croazia che riconferma una donna. Nessun Paese che intende proporre nomi nuovi, ha indicato una donna. Quindi la futura Commissione, ad oggi, conta solo sei donne. Troppo poche e questo fa irritare Ursula von der Leyen. Per quanto attiene all’ Italia , favorito sembra Fitto che aspira ad un portafoglio economico, mentre l’ Ambasciatrice Elisabetta Belloni ,attuale direttrice del Dis, organo di controllo e coordinamento dei servizi segreti , sia interni che esterni, potrebbe aspirare ad un posto di Commissario alla Difesa. Un commissario tutto da costruire, come ben sappiamo, in quanto la difesa comune europea è ancora tutta da definire . Diciamo che istituire un Commissario alla difesa come quello all’ immigrazione, è stata una mossa politica della Presidente per accontentare quanti più stati possibili. Tornando all’ Italia e ai rapporti tesi tra il nostro governo e la Presidente della Commissione, sarà arduo che venga indicata una donna , a meno che non saremo costretti ad accontentarci delle briciole.